Nel M5s potrebbe prevalere la linea dura, ma il Pd preme per evitarlo. Salvini e Berlusconi invece chiudono ai 5 Stelle: «Non è più possibile contare su di loro»

Mercoledì il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ieri ha presentato le sue dimissioni, respinte poi dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, interverrà in Parlamento, prima al Senato e successivamente alla Camera. Dopo non aver votato la fiducia in Senato sul dl Aiuti, scatenando la crisi, il Movimento 5 stelle è ancora indeciso sul da farsi. Sono circolate diverse ipotetiche mosse, tra cui le possibili dimissioni dei ministri del M5s. Non mancano i pareri contrari all’uscita dalla maggioranza (si veda il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, che avrebbe manifestato il proprio dissenso), ma la linea dura potrebbe comunque prevalere. Cosa che il Partito democratico intende scongiurare: l’assenza del M5s nella maggioranza sposterebbe l’asse verso il centrodestra, rappresentato da Lega e Forza Italia, aumentandone il peso. «Ora ci sono cinque giorni per lavorare affinché il Parlamento confermi la fiducia al Governo Draghi e l’Italia esca il più rapidamente possibile dal drammatico avvitamento nel quale sta entrando in queste ore», ha scritto su Twitter il segretario Pd Enrico Letta, lasciando intendere che il partito farà pressione sui parlamentari del M5s affinché si convincano a votare la fiducia. Non faranno altrettanto Lega e Forza Italia che «prendono atto della grave crisi politica innescata in modo irresponsabile dai Cinquestelle che, come ha sottolineato il Presidente Mario Draghi, “ha fatto venir meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo”». «Dopo quello che è successo, il centrodestra di governo vuole chiarezza e prende atto che non è più possibile contare sul Movimento 5 Stelle in questa fase così drammatica», hanno fatto sapere in una nota congiunta il leader della Lega, Matteo Salvini, e di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Le elezioni rappresentano invece la via auspicata da Fratelli d’Italia: «Olanda, Germania, Portogallo e Francia sono solo alcune delle Nazioni dove l’ultimo anno, tra pandemia e guerra, si è regolarmente espressa la volontà popolare attraverso il voto. Non veniteci a parlare di responsabilità, la vostra è solo paura del giudizio degli italiani. Elezioni subito», ha scritto su Facebook la leader di FdI, Giorgia Meloni.