Tre ipotesi in campo. Confermata la previsione di comitati aziendali, territoriali o settoriali

Il punto 13 del Protocollo prova a salvaguardare quella che, a detta di tutte le parti, è stata la principale caratteristica della precedente intesa, quella più apprezzata, vale a dire la sua flessibilità. L’ultimo punto del Protocollo è dedicato all’aggiornamento del testo, con la previsione iniziale della costituzione nelle aziende dei comitati per l’applicazione e la verifica delle regole, con la partecipazione delle rappresentanze sindacali e del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Se non è possibile costituire i comitati aziendali, allora è prevista l’istituzione di un comitato territoriale composto dagli organismi paritetici per la salute e la sicurezza, sempre se costituiti. Come ulteriore opzione, le parti firmatarie del Protocollo, in caso di mancata costituzione di comitati aziendali o di comitati territoriali, possono attivarsi per istituire dei soggetti settoriali o territoriali anche con il coinvolgimento delle Asl e di altri soggetti istituzionali, comunque coinvolti nelle attività di contrasto alla diffusione del virus. In un’ottica di flessibilità, le parti si sono date appuntamento al 31 ottobre 2022 per la verifica e l’eventuale aggiornamento delle misure di prevenzione e protezione contenute nel Protocollo. L’indicazione di questa data, naturalmente, non esclude il fatto che, a fronte di andamenti imprevedibili dei contagi, sia in salita che in discesa, le parti possano tornare a vedersi ben prima, magari a settembre con la riapertura delle scuole.