Le regole in caso di appalto. Al momento dell’ingresso nei luoghi di lavoro, potrà essere misurata la temperatura corporea

L’informazione continua ad essere uno degli snodi focali della lotta alla diffusione del Covid-19. Il nuovo Protocollo muove quindi proprio da questo punto, attraverso la previsione che il datore di lavoro sia tenuto ad informare i suoi dipendenti e chiunque entri nel luogo di lavoro circa il rischio di contagio e le misure precauzionali da adottare. Tali misure sono ormai conosciute e rimandano ai sintomi tipici del contagio, ad iniziare dalla alterazione della temperatura, all’impegno a rispettare le disposizioni delle Autorità sanitarie e del datore di lavoro. Fra le informazioni, anche quelle attinenti al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Al secondo punto del Protocollo, troviamo le modalità per l’ingresso nei luoghi di lavoro. Il testo permette al datore di lavoro di misurare la temperatura corporea all’ingresso, ricordando però che l’operazione deve essere fatta nel rispetto della privacy della persona. Con una temperatura superiore a 37,5 gradi, l’accesso al luogo di lavoro non sarà consentito. La persona coinvolta sarà isolata momentaneamente e avrà in dotazione una mascherina FFP2; successivamente, dovrà chiamare il proprio medico curante e seguire le indicazioni che saranno fornite. La riammissione nel luogo di lavoro avverrà seguendo le indicazioni dell’autorità sanitaria competente per territorio che potrà richiedere la collaborazione del datore di lavoro e del medico competente. Il punto 3 riguarda invece lo stretto collegamento fra azienda committente e azienda terza in caso di appalto.