Forza Italia e Pd: «Il governo Draghi è l’ultimo della legislatura»

Forza Italia e Partito democratico hanno ribadito che il governo Draghi sarà l’ultimo della legislatura. «A me pare difficile che possa nascere un altro governo. È anche difficile che possa andare avanti un governo con un M5s che passa all’opposizione», ha detto il coordinatore di FI, Antonio Tajani, sottolineando, al termine del convegno “Quale Europa nel nuovo scenario economico mondiale” a Napoli, che «sarebbe inevitabile andare alle elezioni anticipate, ma questa è una responsabilità esclusiva della sinistra». Di uguale avviso, il segretario del Pd, Enrico Letta, che ha affidato ad un post su Instagram la posizione del Partito democratico: «Rispetto a letture giornalistiche di stamani preciso, per evitare fraintendimenti, che noi rimaniamo alla decisione presa insieme nella Direzione nazionale del Pd il 30 giugno: il governo Draghi è per noi l’ultimo della legislatura». Precisazioni che arrivano dopo che per giorni il Movimento 5 stelle ha minacciato una crisi di governo, ipotizzando l’uscita dell’esecutivo pur mantenendo un eventuale appoggio esterno (uno scenario, peraltro, dichiarato impossibile da Palazzo Chigi). Dopo l’incontro di martedì tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il leader del M5s, Giuseppe Conte, che oggi è tornato a chiedere «un cambio di passo», l’allarme sembra rientrato, al momento. Ne è una conferma la fiducia incassata dal governo alla Camera sul dl Aiuti, un provvedimento che contiene aiuti alle famiglie, alle imprese italiane e alcune norme sul Superbonus, il Reddito di cittadinanza e il termovalorizzatore di Roma e che, dopo l’esame di Palazzo Montecitorio, passerà al Senato per essere approvato entro il 16 luglio. Ed è a Palazzo Madama che si nascondono alcune insidie per l’esecutivo. Pur avendo accordato la fiducia alla Camera, il Movimento 5 stelle non ha infatti ancora deciso la linea da adottare al Senato. Ordinaria amministrazione. Il governo vive sostenuto da una maggioranza disomogenea, con sensibilità diverse, e per questo instabile. Basta un’iniziativa non condivisa da tutti per farla traballare. Come lo Ius scholae proposto dal centrosinistra, ma che ha trovato la ferma opposizione della Lega. Oggi, però, è arrivata un’apertura da FI: «Se si vuole veramente puntare all’integrazione con lo Ius scholae perché non accettare la nostra proposta di 5 + 3 anni a scuola, come hanno fatto tutti gli studenti italiani?», ha chiesto.