Resterà premier fino all’autunno

Boris Johnson si è dimesso da leader del Partito conservatore, cedendo alle pressioni di diversi ministri e sottosegretari del suo governo che hanno lasciato i rispettivi incarichi negli ultimi giorni. Sono stati oltre una quarantina. Johnson resterà premier fino all’autunno, quando verrà eletto il nuovo leader del Partito conservatore, che prenderà il suo posto al numero 10 Downing Street. Fatale il caso legato alla nomina del deputato Chris Pincher a vice-coordinatore del Partito conservatore, nonostante l’accusa di molestie sessuali. Al governo dal 2019, Johnson ha affrontato diversi scandali, tra cui il cosiddetto “Partygate”, per alcune feste organizzate nella residenza del primo ministro durante il lockdown. Nelle ultime settimane poi è arrivato il segnale che gli equilibri stavano per cambiare: ad esempio, a giugno aveva vinto un voto di fiducia nei sui confronti con un margine risicato e con 148 parlamentari su 359 del suo partito che avevano votato contro di lui. «Il nostro sistema brillante e darwiniano produrrà un altro leader», ha assicurato Johnson, annunciando le dimissioni. Tra i principali favoriti, ci sono Nadhim Zahawi, attuale cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak e Sajid Javid, ex ministro della Salute, il primo a dimettersi dopo il caso Pincher.