Covid: aumentano i contagi. Sanità e ospedali come prima. Fiaso: «Da dieci anni non è cresciuto l’investimento per il personale: mancano 40mila professionisti»

Sanità: basta con il celebrare gli eroismi, anche perché gli eroi sono stanchi. Purtroppo, dai dati di oggi diffusi dalla Fondazione Gimbe, sappiamo che «il Covid-19 corre e si trascina dietro la crescita di pazienti ospedalizzati, in intensiva e deceduti. Dal 29 giugno al 5 luglio, i ricoveri con sintomi sono stati 8.003 rispetto a 6.035 della settimana precedente, ovvero +32,6%, e le terapie intensive 323 rispetto a 237, pari a +36,3%. A crescere sono anche i decessi, che sono stati 464 rispetto a 392 della settimana precedente, in aumento del 18%». «Esistono reali motivi di preoccupazione», commenta il presidente Nino Cartabellotta, anche perché «l’occupazione dei posti letto è destinata ad aumentare nelle prossime settimane». Appunto, dopo due anni di pandemia e di Pnrr, qual è la situazione della Sanità italiana? Il Governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ad esempio sa ciò che dice quando afferma oggi «mai più discorsi come quelli che si facevano negli anni prima del Covid, discorsi che hanno devastato la quantità e la qualità della spesa sanitaria». E lo sa anche il suo collega di partito, il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che afferma: «Siamo di fronte a problemi drammatici in questo momento», «intanto perché c’è una parte di personale medico che è contagiato e non va nei reparti, poi siamo ormai non alla vigilia ma nel pieno del piano ferie del personale. Il personale è stremato, non ce la fa più». Vediamo perché. Non meno di tre giorni fa la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) ha diffuso numeri impietosi sulla Sanità italiana: a partire dal 2010 il personale sanitario ha subito un calo del 5,6%, ovvero mancano all’appello 5mila medici, quasi 11mila infermieri e più di 23mila altri operatori sanitari, per un totale di 40mila unità. Una riduzione che ha condotto alla situazione di debolezza evidenziata dalla pandemia di Covid-19. Secondo il presidente Fiaso «per colmare il divario decennale, occorre abbandonare la logica dei tetti di spesa e incrementare il finanziamento destinato alle assunzioni di nuovi professionisti». Insieme, conclude, «abbiamo superato due anni violenti, siamo stati esposti a stravolgimenti. Ora abbiamo bisogno che la straordinarietà diventi ordinarietà».