Dopo l’estate, possibile frenata tra inflazione e spese incomprimibili. Nel 2022 le spese obbligate delle famiglie raggiungono la quota record del 42,9%, secondo un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio

Mentre prosegue la discesa dell’euro verso il dollaro e l’avvicinamento della parità tra le due valute (non succedeva dal novembre 2002), fatto che avvantaggia l’export ma rende sempre più costoso l’approvvigionamento delle già onerose materie prime, oggi il Centro Studi Confcommercio, attraverso l’aggiornamento delle spese obbligate delle famiglie tra il 1995 e il 2022, diffonde una amara previsione: dopo l’estate si rischia un forte rallentamento dei consumi. Anche se in questa prima parte dell’anno, il desiderio di ritorno alla normalità sta sostenendo i consumi delle famiglie con alcuni comparti in forte recupero, ad esempio turismo, convivialità e tempo libero, mentre altri ancora stentano a ripartire, come l’automotive e l’abbigliamento, il quadro generale rischia di avvitarsi in un forte rallentamento, soprattutto dopo l’estate, a causa dell’impatto sul potere di acquisto delle famiglie dell’inflazione (prevista intorno al 7% nel 2022), degli aumenti dell’energia e in particolare delle spese obbligate. Queste ultime nel 2022 hanno raggiunto la quota record del 42,9% sul totale dei consumi, il valore più alto di sempre, con un incremento dell’incidenza di 6,3 punti dal 1995 ad oggi. Su un totale di consumi all’anno di oltre 19mila euro pro capite, per le spese obbligate se ne vanno 8.154 euro (+152 euro rispetto all’anno scorso). Se, tra queste spese, la quota principale è attribuibile alla voce abitazione (4.713 euro), il contributo maggiore all’incremento complessivo viene dall’aggregato energia, gas e carburanti (1.854 euro) che, nella media del 2022, raggiunge un’incidenza sul totale consumi del 9,7%, valore mai registrato prima. Ciò avrà l’effetto di comprimere la spesa su molte aree delle spese libere, con il rischio di deteriorare il clima di fiducia attuale e prospettico. Nel dettaglio, tra le spese obbligate quelle relative all’abitazione riguardano affitti, manutenzione, energia, acqua, smaltimento rifiuti e nel complesso valgono oltre 4.713 euro a persona, quasi un quarto delle spese complessivamente destinate ai consumi. Nel 1995, a questa funzione veniva destinato il 18% dei consumi a valore. Quelle, invece, legate alla mobilità sono assicurazioni, carburanti e manutenzione dei mezzi di trasporto, per il 2022 si stima il ritorno ai livelli di consumo pre-pandemici (1.899 euro per abitante ai prezzi del 2022). Infine, considerando solo l’energia e carburanti si evince che, a fronte di un aumento limitato del dato a prezzi costanti (36 euro), rappresentativo delle quantità, l’incidenza è salita in un solo anno di due punti percentuali arrivando al 9,7%, valore mai raggiunto finora.