Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, dà il benvenuto ai due Paesi: «Rendete la Nato più forte»

Prosegue spedito l’allargamento della Nato. Sono stati firmati oggi i protocolli di adesione di Svezia e Finlandia, nel quartier generale dell’Alleanza Atlantica, a Bruxelles, in Belgio. «Svezia e Finlandia, benvenute nell’Alleanza Atlantica, la renderete più forte e ci consentirete a tutti di essere più al sicuro», ha commentato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, intervenendo in conferenza stampa a margine delle firme. Adesso la palla passa ai Parlamenti nazionali dei trenta Stati membri, che dovranno ratificare i protocolli. Si tratta di un passo storico: i due Paesi baltici erano rimasti sempre al di fuori dell’Alleanza, anche nei momenti di tensione più alta tra il blocco sovietico e il blocco occidentale. L’invasione russa dell’Ucraina ha stravolto però gli equilibri internazionali, spingendo loro a rivedere il proprio posizionamento sullo scacchiere mondiale. Sul campo di battaglia, l’invasione continua, con Mosca intenzionata a proseguire l’offensiva nella regione di Donetsk (è notizia di poco fa il dispiegamento nel Mar Nero di tre navi da guerra e due sottomarini, che trasportano un totale di oltre 30 missili da crociera Kalibr). In queste ore sono stati numerosi gli attacchi missilistici russi sferrati contro diverse città ucraine, uno dei quali ha colpito una scuola a Kharkiv, senza ferire nessuno. «L’obiettivo del Cremlino è minare l’esistenza stessa dell’Ucraina come Stato e noi non lo permetteremo mai», ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, parlando alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, in corso a Lugano. «Dobbiamo assicurarci che l’Ucraina non solo vinca la guerra, ma anche la pace», ha aggiunto. Secondo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenuto anche lui alla conferenza, «la guerra della Russia è una sfida al sistema europeo». «La ricostruzione dell’Ucraina è la missione di tutto il mondo democratico”, ha poi aggiunto. Impegnati nel sostegno economico e militare dell’Ucraina, i Paesi occidentali stanno già considerando le spese che andranno sostenute per ricostruire il Paese. Serviranno circa 750 miliardi di dollari in dieci anni, dal 2023 al 2032, secondo il piano presentato ieri a Lugano. Nei primi tre anni, prevista la realizzazione della maggior parte dei progetti (580), per i quali serviranno oltre 350 miliardi di dollari. Nella seconda fase, sono in programma meno progetti, ma più onerosi.