Il soccorso alpino avverte: «C’è ancora pericolo crolli»

«Le ricerche proseguono, continuano e le porteremo avanti fino alla fine. Lo dobbiamo ai familiari, a chi è ancora lassù. Il Veneto sta pagando una pesante situazione, che non pensavamo mai di dover affrontare. Abbiamo partecipato alle ricerche, abbiamo mandato uomini, elicotteri. Stiamo contribuendo alle cure, abbiamo tre ricoverati in Veneto, a Belluno, Feltre e Treviso». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, durante la sua visita a Canazei dopo il crollo del ghiacciaio della Marmolada, sulle Dolomiti. Nel corso del suo intervento, Zaia ha poi ringraziato «i volontari, il soccorso alpino, la protezione civile, le forze di polizia e tutti quelli che stanno lavorando in queste ore in uno scenario altamente pericoloso». Nel frattempo è sceso a otto il numero dei dispersi dopo il ritrovamento di altre cinque persone, mentre il numero delle persone decedute è salito a sette. Dal posto giunge poi la notizia secondo la quale, nonostante l’ordinanza del Comune di Canazei che ha dichiarato offl limits la montagna, alcuni escursionisti si sono avventurati per una scalata del massiccio. «Rimane ancora il rischio di distacco della parte di seracco rimasta ancora pericolante sulla montagna – avverte il capo del Soccorso Alpino Maurizio Dellantonio -. Tutte le attività che facciamo tengono in considerazione questo aspetto. Non è così banale: uno può pensare che dopo tre giorni, visto che non è caduto, possa rimanere lì, ma non è per niente così».