Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, promette: «Ritorneremo grazie alle nostre tattiche e all’aumento nella fornitura di armi moderne»

L’offensiva russa deve proseguire, dopo la conquista della regione di Lugansk. A dare l’ordine è stato il presidente russo, Vladimir Putin, impartendo la direttiva nel corso di un incontro con il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, al Cremlino. Le città strategiche della regione di Donetsk, Kramatorsk e Sloviansk, sono i prossimi obiettivi dell’esercito russo. Che, riferisce il Cremlino, avrebbe inflitto numerose perdite alle forze armate ucraine: le vittime ammonterebbero ad oltre duemila unità. Si tratta di numeri impossibili da verificare. Di certo v’è il ritiro dell’esercito ucraino da Lysynchansk. Un ritiro che sarà temporaneo, non definitivo, ha promesso il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. «Ritorneremo», ha assicurato, in occasione del consueto discorso serale rivolto ai cittadini ucraini. «Se i comandanti del nostro esercito ritirano le persone da certi posti sul fronte, dove il nemico ha il vantaggio maggiore per potenza di fuoco, significa solo una cosa: che ritorneremo grazie alle nostre tattiche e all’aumento nella fornitura di armi moderne», ha detto Zelensky. Che sta continuando a far pressione sui Paesi occidentali per ricevere nuovi aiuti militari; senza i quali, l’Ucraina sarebbe costretta alla resa. L’invasione russa, iniziata il 24 febbraio, ha sconvolto anche gli equilibri internazionali, spingendo Svezia e Finlandia a chiedere di poter entrare a far parte della Nato. I protocolli per l’adesione dei due Paesi all’Alleanza Atlantica saranno firmati domani dai partner Nato, nella sede del quartier generale di Bruxelles. Dopo la firma, verso le 11.30, il segretario generale della Nato Jans Stoltenberg e i ministri degli esteri dei due Paesi che entreranno a far parte dell’Alleanza, Pekka Haavisto per la Finlandia e Ann Linde per la Svezia, terranno una conferenza stampa congiunta. In un’intervista a Reuters, Papa Francesco ha espresso il desiderio di andare in Russia e poi in Ucraina «il prima possibile», anche dopo il viaggio in Canada, in programma dal 24 al 29 luglio.