«Potrà succedere un intervento da remoto, vedremo»

«Vladimir Putin non sarà presente al prossimo G20». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, esclude la presenza del leader del Cremlino, al prossimo G20 in programma a novembre, a Giacarta. Dunque smentito il governo russo, che ieri aveva annunciato la partecipazione di Putin. «Il presidente indonesiano lo esclude, è stato categorico: non verrà», ha spiegato Draghi, rivelando la sua “fonte” e sottolineando che «potrà succedere un intervento da remoto». Il presidente del Consiglio è intervenuto al termine del G7, svoltosi a Elmau, in Germania. «È stato veramente un successo», ha commentato Draghi, spiegando anche il perché: «I nostri Paesi hanno riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina e le sue conseguenze». Ribadita la linea occidentale sul conflitto in Ucraina – armi al governo ucraino e sanzioni contro Mosca, «essenziali per riportare la Russia al tavolo dei negoziati» –, che comporta costi anche per i Paesi europei, all’inizio dell’invasione largamente dipendenti dalle forniture energetiche russe. «Tutti i leader concordano sulla necessità di limitare i finanziamenti a Putin», interrompendo i flussi di gas e petrolio dalla Russia, «ma anche di rimuovere le cause dell’inflazione». Il tetto al prezzo del gas è la misura caldeggiata da Draghi e che adesso anche il resto dei partner europei stanno sostenendo: «Abbiamo dato mandato con urgenza ai ministri su come applicare un price cap sul gas e sul petrolio. L’Ue accelererà il suo lavoro sul tetto al prezzo del gas, una decisione che accogliamo con favore». Proprio in queste ore è iniziato un altro importante appuntamento: il vertice Nato, a Madrid. «Dal vertice Nato ci aspettiamo la riaffermazione di questo senso di unità e fermezza del G7 e poi probabilmente un ampliamento della Nato alla Svezia e alla Finlandia», ha detto Draghi. «Gli effetti di questa guerra sono imprevedibili, ci ritroviamo con una Ue più unita, una Nato più unita e probabilmente più grande: i Paesi cercano protezione e riarmamento. Le cose – ha concluso – non sono andate come avrebbe voluto Putin».