Confronto aperto nel centrodestra dopo i ballottaggi: «Vediamoci per progetto di governo». Meloni: «La sinistra perde più della metà delle grandi città, dov’è la vittoria di Enrico Letta?»

L’indomani è Matteo Salvini tra i primi ad analizzare il verdetto dei ballottaggi: «Spiace per le città perse, nonostante l’impegno di candidati e militanti, spesso per le divisioni e i litigi nel centrodestra come a Verona, che non si dovranno più ripetere». È quest’ultimo concetto il più dibattuto ora nel centrodestra, che di fatto ha aperto un confronto pubblico al suo interno, qualcosa di ben distante dalle presunte “rese dei conti” che tanti giornali già gli stanno attribuendo. Del resto la coalizione mantiene dalla sua, sondaggi alla mano, un ampio margine di vantaggio sugli avversari e le stesse amministrative 2022, tra primo (Genova e Palermo i casi più evidenti) e secondo turno (dove però Lucca è stata strappata al centrosinistra), hanno messo in luce – come anche il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, ha ribadito – che dove si presenta unito, il centrodestra vince. E se da un lato il centrosinistra gioisce per le vittorie, pur importanti, soprattutto a Verona, con il segretario dem, Enrico Letta, che insiste con la sua idea di campo largo (tuttavia minata dalle recenti crepe nel M5s), i conti restituiscono un’immagine diversa dalla narrazione delle ultime ore. Eccoli, allora, i conti al termine della tornata elettorale: il centrosinistra e i cinquestelle governavano 56 Comuni, oggi ne governano 53. Il centrodestra governava 54 Comuni, oggi ne governa 58. «La sinistra perde più della metà delle grandi città al voto e si ritrova con meno sindaci di prima: dov’è la vittoria di Enrico Letta?», è la domanda che si è posta al riguardo Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Poi l’affondo: «Se la sinistra è così convinta di aver vinto, non avrà problemi a tornare subito alle elezioni politiche per confrontarsi». Certo, nessuno dei leader di centrodestra nega gli errori, ma i presupposti per “costruire” ci sono tutti. L’importante è individuare la prossima mossa. «Occorre parlarsi, occorre parlarsi subito per fermare le polemiche e ricordarsi che l’avversario è sempre la sinistra e mai il partito alleato. Basta litigi, a partire dalla Sicilia, perché non possiamo rischiare di mettere a repentaglio il risultato delle elezioni politiche», dice Meloni in un videomessaggio postato sui social a commento del ballottaggio alle amministrative. La risposta del leader della Lega Salvini non si è fatta perciò attendere: «L’incontro si può fare anche domani: non è possibile perdere in città importanti perché il centrodestra si divide e sceglie di non allargarsi e di includere altre forze ed energie, per paura, per calcolo o per interesse di parte. Vediamoci e prepariamo la prossima squadra e il prossimo progetto di governo, subito, insieme». L’altra sfida urgente sarà convincere le tante persone deluse nell’attuale contesto di incertezza generale. «Spiace per la bassa partecipazione al voto, spesso inferiore al 30%, un segnale – aveva già osservato Salvini nella sua analisi – che costringe tutti a lavorare di più e meglio».