Ucraina in attesa dello status di paese candidato all’UE. Arrivati i lanciarazzi Himars inviati dagli Stati Uniti

Il Parlamento europeo ha approvato con 529 voti a favore, 45 contrari e 14 astenuti la relazione in cui chiede di concedere immediatamente lo status di paese candidato UE all’Ucraina e alla Moldavia. La relazione, inoltre, indica la volontà dell’aula anche di concedere lo status alla Georgia, una volta completate le riforme necessarie. Si tratta di un tema particolarmente caldo, al centro del summit dei capi di stato UE che si apre oggi. «È un momento decisivo per l’Unione europea. Sono fiducioso che oggi daremo lo status di candidato all’Ucraina e alla Moldavia e esprimeremo una chiara e forte prospettiva europea per la Georgia», ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Da parte sua l’Ucraina è in attesa del via libera dei Ventisette, riuniti oggi e domani a Bruxelles, a quasi quattro mesi dall’inizio dell’invasione russa. «Siamo in attesa del via libera», ha riferito il capo dell’amministrazione presidenziale ucraina Andrei Yermak, sottolineando che «l’obiettivo chiaro è la piena adesione all’UE». Le misure volte ad accelerare l’ingresso nell’UE dell’Ucraina – una procedura che potrebbe però richiedere alcuni anni prima di arrivare al completamento e che qualche malumore lo stanno creando tra i paesi dei Balcani, in attesa di adesione da molto tempo – sono anche un segnale a Mosca, una dimostrazione della compattezza europea nel sostegno all’Ucraina. Proprio oggi il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha spiegato che un piano di pace sarà possibile solo quando Kiev avrà soddisfatto tutte le richieste della Russia. Peskov, inoltre, ha spiegato che la Russia «registra attentamente» tutti gli episodi dell’uso di armi occidentali in Ucraina. «Se alcune di queste armi raggiungono la prima linea e non vengono distrutte dai nostri militari, terremo traccia di come vengono utilizzate», ha spiegato (intanto i lanciarazzi Himars, inviati dagli Stati Uniti, sono arrivati in Ucraina, come ha annunciato su Twitter il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov). Da una crisi all’altra, compresa del grano. Secondo la ministra degli Esteri britannica Liz Truss, la quale si è espressa a proposito di un piano per permettere l’esportazione del grano dai porti dell’Ucraina durante una conferenza stampa congiunta col ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ad Ankara, «è vitale che queste misure vengano messe in pratica nel prossimo mese». «Putin usa la fame come un’arma», ha quindi aggiunto Truss.