Nell’evento del 7 giugno all’Ara Pacis, si è discusso di futuro del lavoro, delle politiche attive, della formazione, della riqualificazione delle competenze e del mismatch fra domanda e offerta di lavoro. A parlarne, coordinati dal giornalista Massimo Maria Amorosini, sono stati Francesco Franco (presidente di FondItalia), Egidio Sangue (direttore di FondItalia), Francesco Paolo Capone (segretario generale di UGL), Nicola Patrizi (presidente di FederTerziario), Paola Nicastro (direttore di ARPAL Umbria), Mauro Nori (segretario generale del CNEL), Michele Fina (consigliere del Ministro del Lavoro) e, in collegamento, il deputato Walter Rizzetto e l’eurodeputato Andrea Cozzolino. «I fondi interprofessionali rappresentano oggi, dopo 20 anni di attività, una realtà importante e fortemente radicata sul territorio, con un’importate capacità di impegno e di spesa, e con il vantaggio di ben rappresentare sia il mondo dei lavoratori che quello delle imprese. È per tutti questi motivi che i Fondi dovrebbero essere maggiormente coinvolti nelle politiche attive del lavoro» ha detto il direttore Egidio Sangue che, nel corso del convegno, ha annunciato la prossima creazione, da parte del Fondo, di uno strumento a disposizione di imprese e Centri per l’impiego, finalizzato a tracciare le competenze acquisite dai lavoratori nel corso dei loro percorsi professionali e formativi, con lo scopo di colmare lo scarto tra domanda e offerta di lavoro. Un aspetto, quest’ultimo, strettamente connesso alla riforma delle politiche attive.