Tra crisi energetica ed emergenza siccità, si preannuncia un’estate rovente per famiglie, lavoratori e imprese italiane

Se quella astronomica non è ancora cominciata, l’estate in realtà è già avviata, dato il caldo eccezionale e l’assenza di precipitazioni. Ed ora si registra una siccità da record, in tutta Italia. Il Po è in secca come non accadeva da 70 anni e molte aree del Paese sono senz’acqua, in particolare il Piemonte, che ha chiesto lo stato di calamità, la Lombardia e l’Emilia Romagna. Oltre un centinaio di Comuni dell’area del Po rischiano un razionamento dell’acqua nelle prossime settimane. Ma la siccità coinvolge tutta la Penisola con danni all’agricoltura stimati da Coldiretti per due miliardi di euro, proprio mentre a livello internazionale la guerra in Ucraina sta provocando una carenza di prodotti agricoli ed una crescita esponenziale dei prezzi di grano e mais. Un’Italia a secco. Anche di gas, perché nel frattempo non è solo l’acqua a scarseggiare in modo preoccupante, ma anche la fornitura di energia. Gazprom, la multinazionale energetico-mineraria controllata dal governo russo, ha annunciato che fornirà solo il 50% della richiesta giornaliera di gas da parte dell’Eni, di circa 63 milioni di metri cubi. Ufficialmente per problemi legati alla manutenzione a causa della mancanza di pezzi di ricambio per via delle sanzioni contro la Russia. Ma è difficile non vedere, come affermato dallo stesso Premier Draghi «un uso politico del gas, come del grano». Il Governo, comunque, ed in particolare il ministro Cingolani, si dice pronto ad affrontare questa nuova riduzione delle forniture: «Abbiamo tutte le contromisure pronte, ma la prima cosa da capire è se questa diminuzione si stabilizza o se è solo un episodio. Vediamo cosa succede nei prossimi tre giorni, e poi la settimana prossima decideremo».