Mosca definisce «inutili» le forniture di armi occidentali. Ministro Difesa ucraino: Con nuove armi Usa «libereremo tutti i nostri territori, compresa la Crimea»

La visita del premier italiano Mario Draghi, del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz (più il presidente rumeno Klaus Iohannis) a Kiev ha avuto lo scopo di manifestare, una volta di più, la vicinanza dell’Europa alla causa ucraina nell’ambito dell’invasione russa. «Giornata impegnativa, incontri importanti. È un piacere incontrare il presidente Macron, il cancelliere Scholz, il primo ministro Draghi e il presidente Iohannis a Kiev. Apprezziamo la vostra solidarietà al nostro paese e popolo», è stato il commento su Telegram del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, postando le foto dell’incontro con i leader UE. Ma le ore di visita nella capitale dell’Ucraina e nella città di Irpin sono state scandite anche dalle nuove provocazioni di Dmitry Medvedev, ex presidente e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo: «I fan europei di rane, salsicce di fegato e spaghetti amano visitare Kiev con zero utilità». Da parte sua, Mosca è tornata a definire «inutili» le forniture di armi occidentali proprio mentre erano in corso colloqui anche su questo aspetto tra Zelensky, Draghi, Macron e Scholz. Anzi, la Russia spera inoltre che i leader dei paesi europei non si concentrino solo sul sostegno militare all’Ucraina riempiendola di armi, ha voluto rimarcare il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Interfax. «È improbabile che un vertice dei leader sia attualmente possibile. Ed è improbabile che sia possibile nel prossimo futuro», ha quindi sottolineato. «Anche se – ha aggiunto in seguito –, in tutta onestà, si deve ammettere che gli affari internazionali sono un tema in cui a volte prevale un approccio pragmatico. E poi le tendenze cambiano abbastanza rapidamente». Ad ogni modo «la Russia è pronta ai colloqui con l’Ucraina», ma «i negoziati sono fermi su iniziativa di Kiev» che «non ha ancora risposto alla bozza di trattato della Russia», fatto sapere il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky. Tramite la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, il governo di Boris Johnson ha ribadito la linea dura: l’epilogo dell’invasione russa dell’Ucraina deve essere anche un monito per altri potenziali «aggressori» futuri e per questo «Putin deve non solo perdere la guerra», ma essere messo nelle condizioni di «non ricavarne alcun vantaggio». Con le nuove armi inviate dagli Usa, è la convinzione del ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, il quale ha parlato alla Cnn, «libereremo tutti i nostri territori, compresa la Crimea».