Zelensky: «Abbiamo bisogno di più armi a lungo raggio». Esercito ucraino a 18 km da Kherson «temporaneamente occupata dai russi»

Prosegue l’offensiva della Russia nella zona orientale del Donbass, ma i numeri generali della guerra, dall’inizio, cioè, dell’invasione in Ucraina, sono già molto elevati. Più di 1.500 civili, infatti, sono stati uccisi nella sola regione di Kiev e ad oggi 1.200 corpi non sono stati identificati: si tratta di uomini per il 75%, il 2% bambini e il resto donne. A riferirlo il capo della polizia nazionale ucraina (Npu), Igor Klymenko, in un’intervista rilasciata nelle scorse ore a Interfax-Ucraina. «Abbiamo ricevuto segnalazioni – ha spiegato Klymenko –i da tutto il paese e aperto un procedimento penale per la morte di oltre 12 mila persone trovate soprattutto nelle fosse comuni, un gran numero di vittime è stato scoperto in casa, la morte dovuta alle ferite riportate», ma riguardo le fosse comuni è troppo presto per parlare di cifre definitive, «perché ogni settimana le forze dell’ordine trovano dei corpi». Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito ai giornalisti danesi durante una conferenza stampa che «l’esercito ucraino ha abbastanza munizioni e armi, ma ha bisogno di più armi a lungo raggio». Sul terreno, l’esercito ucraino si trova a 18 km da Kherson, «temporaneamente occupata dai russi» e sta lanciando un massiccio attacco di artiglieria contro le posizioni nemiche, ha riferito il consigliere del capo dell’ufficio del presidente, Alexei Arestovich. Di diverso avviso il numero due dell’amministrazione filorussa della regione ucraina di Kherson, il quale si è detto convinto che quel territorio «rimarrà per sempre russo». Citato dall’agenzia russa Ria Novosti, Kirill Stremousov ha affermato che «siamo già irrevocabilmente nella Federazione russa. Dobbiamo ricordarcelo, ricostruire, emettere passaporti per i cittadini della Federazione russa e pensare che ci sentiremo davvero a casa, che staremo bene».