L’operazione è stata condotta dai Carabinieri dei Nas e ha colpito siti raggiungibili anche dall’Italia

I Carabinieri dei Nas hanno oscurato 61 siti, raggiungibili anche dall’Italia, nell’ambito dell’attività di contrasto al cybercrime farmaceutico, dal gennaio del 2022 ad oggi. L’Arma ha invitato i cittadini «a diffidare dalle offerte in rete di medicinali e prodotti non autorizzati o di dubbia provenienza», sottolineando i «gravi rischi per la salute». Con lo scoppio della pandemia, i cyber criminali hanno fatto leva anche sui timori delle persone, pubblicizzando alcuni farmaci «come anti-Covid». Questi farmaci contenevano però principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso – ad esempio, i Nas hanno scovato l’ivermectina, sconsigliata nel marzo 2021 dall’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, per la prevenzione o il trattamento del Covid-19 al di fuori degli studi clinici –, oltre ad essere indicati in alcuni casi per l’impiego clinico o sperimentale. Presenti pure farmaci contenenti tossina botulinica utilizzabili soltanto sotto il controllo del personale sanitario, nonché dispositivi medici iniettabili per via sottocutanea (il cosiddetto filler), a base di acido ialuronico. E poi anche prodotti cosmetici con etichettatura irregolare, medicinali veterinari e un integratore alimentare di provenienza estera destinato alla perdita di peso, a base di un ingrediente non autorizzato.