Male l’affluenza: referendum 20%, amministrative 54,72%. A Palermo, dopo la defezione di decine di presidenti di seggio, la Procura ha aperto un fascicolo. Circa 200 i nominativi segnalati

Ancora una volta, è il dato dell’astensionismo a gridare più forte. È stata del 54,72% l’affluenza definitiva alle elezioni amministrative in 818 Comuni, mentre in precedenza si era attestata al 60,12%, (e in due giorni di voto). Ciò significa che 1 italiano su 5 si è recato alle urne. Appena sopra del 20% l’affluenza per i 5 referendum sulla giustizia, con 8 italiani su 10 che non sono andati a votare. I «sì» hanno superato la soglia del 70% nei quesiti sulla separazione delle funzioni dei magistrati, sul diritto di voto agli avvocati nella valutazione dei magistrati e sull’abolizione delle firme per le candidature al Csm, mentre sull’abolizione della legge Severino e sui nuovi limiti alla carcerazione preventiva i «no» hanno superato il 40%. Quanto alle amministrative, lo spoglio è iniziato oggi alle ore 14.00, Palermo e Genova potrebbero andare al centrodestra al primo turno, mentre Verona se la gioca in vantaggio (40,9%) Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma appoggiato dal centrosinistra, su Federico Sboarina, Sindaco uscente, e Flavio Tosi. Centrodestra in vantaggio anche a L’Aquila con il Sindaco uscente Pierluigi Biondi; a Genova potrebbe essere riconfermato il Sindaco uscente Marco Bucci, sostenuto dal centrodestra, da Azione e Italia Viva. Da segnalare, il “caso Palermo” o, sarebbe meglio dire, il “caos Palermo” generato dalla defezione di decine di presidenti che non si sono presentati al seggio. In merito, la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo, ad indagare la Digos, nel quale i nominativi segnalati sono circa 200 e comprendono oltre ai 174 presidenti, già nominati, anche altri. Nel capoluogo siciliano, il dato definitivo dell’affluenza è del 41,82%, a fronte del 52,6% di cinque anni fa, pari a -10,79%, e in vantaggio sarebbe il centro destra. In tutta la Sicilia l’affluenza relativa ai 120 Comuni al voto è al 51,3%, nel Lazio è crollata in tutti i nove grandi comuni, cioè quelli con oltre 15 mila abitanti: il calo maggiore (- 12,5%) ad Ardea, dove si è recato alle urne soltanto il 40,9%. Secondo Youtrend, attraverso una elaborazione dei dati del ministero dell’Interno relativi al 1° quesito referendario, sui referendum le amministrative hanno avuto come effetto sia un aumento dell’affluenza sia un aumento esponenziale dei voti non validi (schede bianche, nulle e contestate), nei Comuni in cui si è votato anche per il sindaco. Le schede non valide sono state ben il 13,7% di quelle depositate nelle urne, sfiorando il 20% in comuni capoluogo come Barletta e Messina. Mentre nei comuni dove non si è votato anche per le amministrative, i voti non validi sono stati solo il 2,4%.