Crolla il (falso) mito del modello Low Cos. Al via sciopero Easyjet, Ryanair, Volotea, indetto da Cgil e Uil. A Milano protesta 12 ore Enav indetta da Ugl Trasporto aereo e Unica

Un tempo additato come modello, dopo aver fatto concorrenza in non pochi casi sleale, ora il modello e la “filosofia” low cost stanno mostrando sempre più apertamente tutte le loro crepe. La notizia inizia sempre con la formula di rito «possibili disagi» per chi deve volare oggi, mercoledì 8 giugno, con diverse compagnie aeree low cost, a causa di una serie di agitazioni. Senza le adeguate risposte, hanno preannunciato i sindacati, potrebbero arrivare altri scioperi. Fatto che ha innescato anche la protesta delle associazioni dei consumatori. Le agitazioni che coinvolgevano inizialmente 3 compagnie low cost, EasyJet, Volotea e Ryanair, si sono poi allargate a macchia d’olio, per comprendere anche il personale Enav di Milano, a Linate il personale di Techno Sky (società di logistica e manutenzione di Enav), per 24 ore incrocia le braccia il personale operativo negli aeroporti Sea di Milano Linate e Malpensa. Fermi anche alcuni dipendenti di Ita Airways. Senza dimenticare Malta Air e la società CrewLink. Sarà sicuramente un disagio per gli utenti che avevano deciso di viaggiare e hanno programmato le loro vacanze con quelle compagnie. Ma gli stessi utenti sono tranquilli nel sapere che volano su aerei nei quali i lavoratori fanno turni infernali, con tutto ciò che ne consegue in termini di loro attenzione e quindi di salute e sicurezza pet tutti, cioè anche per i passeggeri? In Ryan Air, in particolare, sono aumentati a dismisura gli aerei, ma non gli addetti alla navigazione. Lo stesso personale navigante non vede da tempo adeguamenti ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale, è costretto ad accettare il taglio degli stipendi, arbitrarie decurtazioni della busta paga, il mancato pagamento delle giornate di malattia, il rifiuto di giornate di congedo obbligatorio durante la stagione estiva. Dulcis in fundo, non ha neanche diritto ad acqua e pane, cioè ad un pasto. In Easy Jet si lamentano licenziamenti ingiustificati, addirittura «mancanza di solidità operativa», a danno di passeggeri ed equipaggi. In Volotea si lamenta una continua condotta antisindacale con richieste inaccettabili di riduzioni del salario, promozioni e upgrade economici a insindacabile giudizio della compagnia, contestazioni disciplinari in contrasto con la normativa italiana. È un problema nostrano? No perché le giornate di protesta saranno coordinate con i sindacati europei interessati per un’azione condivisa e concentrata a livello transnazionale. Sarebbe davvero questo il modello da seguire nel Trasporto aereo?