«Se ci fosse un ministro degli Esteri che fa pienamente il suo dovere non avrei bisogno di muovermi io»

«Una volta la sinistra voleva la pace». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, nel corso di un evento elettorale a Verona, a sostegno del sindaco Federico Sboarina. «Io lavoro per la pace», ha aggiunto, lanciando una frecciatina al titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, che in questi giorni non ha risparmiato attacchi verso il leader leghista: «Se ci fosse un ministro degli Esteri che fa pienamente il suo dovere non avrei bisogno di muovermi io per andare a cercare contatti all’estero». Evidente il riferimento al viaggio annunciato (e che poi non si è concretizzato) a Mosca per negoziare la pace, che è costato molte critiche a Salvini: particolarmente duri i commenti del segretario del Partito democratico, Enrico Letta, e, appunto, di Di Maio. Tuttavia le tensioni tra i partiti di maggioranza non sembrano avere effetti sulla tenuta dell’esecutivo e Salvini ha rivendicato il merito: «In molti mi chiedono che ci facciamo al governo. Starci è un atto d’amore che ci costa, non è facile ogni giorno ricevere gli insulti di Letta e Di Maio. Se la Lega ci sta è per difendere gli interessi dell’Italia». Da Verona, Salvini è tornato a chiedere un maggiore sforzo diplomatico: «Se aspettiamo il Pd o qualcuno dei Cinque Stelle per costruire la pace dovremmo attendere altri anni. E intanto ci saranno altri morti in Ucraina ma, soprattutto, crisi economica, disoccupazione e rincari folli dei prezzi a partire dalla benzina in Italia». «Oggi da Mosca arriva la disponibilità al dialogo, spero che l’Occidente la accolga, altrimenti se qualcuno parla solo di guerra e di armi non fa il bene dell’Italia», ha concluso. La linea leghista tracciata da Salvini sul conflitto ucraino – stop agli aiuti militari per incentivare una soluzione diplomatica – coincide parzialmente con quella del Movimento 5 stelle: «Conoscete la nostra posizione: massima condanna della Russia, favorevoli anche alle sanzioni, massimo appoggio all’Ucraina ma questo è il momento di operare una sterzata. Il governo italiano adesso si deve impegnare per gli sforzi diplomatici in modo assolutamente totale, convinto e integrale», ha detto oggi il presidente del M5s, Giuseppe Conte, in un punto stampa, a Viterbo. «E deve farlo anche nell’Unione europea e nella comunità internazionale. Non siamo favorevoli all’invio di ulteriori armi», ha concluso.