Si apre oggi il vertice straordinario dei leader Ue con una (temporanea) speranza

Un’Europa disunita, costretta a correre ai ripari, tuttavia ancora divisa. Sul tetto al prezzo del gas, l’Italia non molla e l’Ue, inizialmente scettica, sembrerebbe essere più vicina alla soluzione indicata a suo tempo dal premier Mario Draghi. Ma restano molte divergenze: sul sesto pacchetto di sanzioni da comminare alla Russia per l’invasione dell’Ucraina e anche sulle iniziative “unilaterali” diplomatiche, cioè i tentativi di dialogo con Vladimir Putin, portate avanti settimana scorsa da Germania, Olanda e Italia. Questa la situazione all’avvio, oggi e domani, del summit straordinario dei leader Ue. Un passo in più, dicevamo, c’è stato. Il Commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, ha confermato stamattina che il Consiglio europeo discuterà «sulla possibilità di dare alla Commissione Ue l’incarico di verificare se ci sono le condizioni» per fissare un tetto al costo del gas, la questione sarà discussa «ma la decisione non verrà presa in questi giorni perché la decisione è se dare l’incarico alla Commissione», ha sottolineato il commissario. Un merito ascrivibile all’Italia, in ogni caso, e, in particolare, all’azione del ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che nel corso del G7 sull’energia ha lavorato per convincere la Germania. Che ieri, tanto per far capire il clima con il quale si sta aprendo il summit, ha parlato chiaramente attraverso il suo ministro dell’Economia, Robert Habeck: «Speriamo che l’unità venga mostrata al vertice di domani (cioè oggi, ndr). Ma ha già iniziato a sgretolarsi». Perché? Per la nuova fumata nera sull’embargo al petrolio. I Paesi membri non sono riusciti a trovare una quadra sullo schema di intesa preparato dalla Commissione UE, che prevedeva l’esenzione per il greggio proveniente dall’oleodotto dell’Amicizia, quello che collega la Russia a Ungheria, Germania e Polonia. L’ultima concessione dell’Ue a Budapest, dunque, non è bastata. Speranze si ripongono nell’ incontro trilaterale, avvenuto dopo l’ora di pranzo, prima dell’inizio del Consiglio europeo informale, tra il premier italiano, Mario Draghi, con il presidente francese, Emmanuel Macron, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.
Nel frattempo, in Italia, l’iniziativa del Governo Draghi sul price cup, cioè sul tetto al prezzo del gas, ha raccolto consensi convinti sia dal M5s sia da Fratelli d’Italia. È anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, oggi a ricordare che «è dalla fine dello scorso anno che Confindustria chiede il tetto al prezzo del gas. Auspichiamo che oggi finalmente si arrivi a questa soluzione, che consente di evitare qualsiasi speculazione». Battaglia che per prima tra le organizzazioni sindacali sta portando avanti anche l’Ugl con il segretario generale, Francesco Paolo Capone. In ogni caso, stando alle ultime indiscrezioni, vi è la possibilità di un tetto ai prezzi dell’energia, come richiesto dall’Italia, ma solo come misura temporanea.