Lo rivela il Barometro della Sclerosi Multipla 2021, sottolineando che la pandemia ha aggravato la situazione

Un paziente su tre con sclerosi multipla ha dovuto lasciare il lavoro a causa della patologia, il 53% ha dichiarato di non aver mai svolto il lavoro per cui era qualificato. Lo rivela il Barometro della Sclerosi Multipla 2021 presentato in occasione dell’incontro #1000azionioltrelaSM, che apre gli eventi della Settimana Nazionale della Sclerosi multipla, sottolineando che la pandemia ha contribuito soltanto a peggiorare una situazione già molto difficile e che riguarda migliaia di persone. La sclerosi multipla è una malattia cronica, imprevedibile e progressivamente invalidante che colpisce il sistema nervoso centrale, rappresenta «la principale causa di disabilità tra i giovani» e in Italia è stata diagnosticata a 130 mila persone. Ogni anno i nuovi casi sono circa 3.600. Nel pieno della pandemia, oltre a fare i conti con i problemi sull’accesso alle cure e all’assistenza, i pazienti con sclerosi multipla hanno avuto enormi difficoltà sul fronte lavorativo: il 17% circa dei lavoratori dipendenti con SM ha perso parte del reddito a causa di assenze e di inattività non retribuite; il dato tocca il 48% per gli autonomi, tra i quali un ulteriore 6,7% ha perso tutto il suo reddito da lavoro. Un lavoratore su 3 con sclerosi multipla indica un impatto negativo della pandemia sulla partecipazione e l’inclusione lavorativa anche se 1 su 2 è riuscito ad accedere allo smartworking.