Il clima che si respira in Italia, tra dati Istat e Eurispes. Il giudizio dell’Europa conta: il 59,1% degli italiani ritiene importanti il giudizio e la fiducia che l’Unione europea ripone nel nostro Paese

Tra fiducia e sfiducia, i dati Istat e Eurispes a confronto testimoniano che, al di là di tutto, in Italia c’è un clima instabile e incerto. A maggio 2022 l’Istituto nazionale di statistica ha stimato un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 100,0 a 102,7) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 108,4 a 110,9). Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in aumento. In particolare, il clima economico e quello corrente rivelano gli incrementi più marcati passando, rispettivamente, da 97,3 a 103,6 e da 100,8 a 104,6; il clima personale cresce da 100,9 a 102,4 e il clima futuro passa da 98,9 a 99,8. Quanto alle imprese, l’indice mostra diminuzioni, in particolare, nella manifattura, da 109,9 a 109,3, e nelle costruzioni, da 160,6 a 158,7. Nei servizi, invece, aumenta: in quelli di mercato da 97,2 a 103,6, nel commercio al dettaglio da 103,6 a 105,5. Quanto alle componenti della fiducia delle aziende, la situazione è più disomogenea rispetto a quella dei consumatori. Un clima diverso è stato fotografato nel 34° “Rapporto Italia” dell’Eurispes: l’87,3% degli italiani è preoccupato per i costi dei beni energetici, l’84,3% dalla possibilità di un conflitto mondiale, l’83,2% dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La maggior parte dei cittadini ritiene che negli ultimi 12 mesi vi sia stato un peggioramento netto o parziale della situazione economica generale (59,1%). Solo per il 10,3% la situazione economica dell’Italia è migliorata, nettamente o in parte, nel corso di quest’anno, mentre il 14,3% ha vissuto un periodo di stabilità. Quanto al futuro, la condizione economica generale viene considerata suscettibile di peggioramento per il 47%, mentre il 24,3% sta vivendo un periodo di stabilità. Solo per il 6,4% ci sarà un miglioramento. Se per il 36,5% dei cittadini la condizione economica propria e della famiglia nell’ultimo anno è rimasta sostanzialmente stabile, per il 39,4% è peggiorata. Il 45,3% delle famiglie italiane è costretta ad utilizzare i risparmi per arrivare a fine mese, dato in crescita dell’8,2% rispetto al 2021, sebbene l’anno peggiore sia stato il 2020 con il lockdown (47,7%). Aumentano del 4,8% le famiglie che trovano difficoltà a pagare la rata del mutuo, raggiungendo così il livello più alto finora registrato (43%). Circa una famiglia su quattro affronta con fatica le spese mediche (24,5%), mentre sono sempre di più le persone che affermano di avere difficoltà a pagare le utenze, in primis gas e luce.