Sciolto il nodo sugli indennizzi da corrispondere a chi perderà la concessione

Intesa raggiunta, alla fine. La maggioranza ha trovato un accordo sulle concessioni balneari, che avevano impantanato l’iter del ddl Concorrenza, un provvedimento che va approvato a stretto giro – il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha fissato la dead-line alla fine di maggio – e fondamentale per ottenere i fondi europei destinati al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. La maggioranza ha raggiunto un accordo sugli indennizzi che andranno corrisposti ai concessionari, in caso di concessione perduta. Adesso toccherà al governo stabilire i criteri per quantificare gli indennizzi, usando decreti delegati da presentare entro sei mesi. Confermata invece la messa a bando delle concessioni entro il 31 dicembre 2023 e la proroga al 31 dicembre dell’anno successivo in caso di contenziosi. Come chiesto da Lega e Forza Italia. Soddisfatte le forze che sostengono l’esecutivo, meno l’opposizione. «Un accordo ridicolo e vergognoso», ha commentato la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. «Rimandare la questione degli indennizzi addirittura al Governo, con il rischio più che concreto che questi vengano fortemente osteggiati dalla Commissione europea e non vedano mai la luce, vuol dire lasciare totalmente senza tutele i concessionari attuali, che si vedranno in buona parte espropriate le loro aziende a favore delle multinazionali straniere», ha aggiunto, sottolineando che «lo Stato espropria i privati a vantaggio di altri privati, più grandi e più forti».