Una guerra che non è solo sul terreno, ma anche economica. Da un lato il presidente russo Vladimir Putin, che nella conferenza stampa a Sochi con il presidente della Bielorussia, Aleksander Lukashenko, riporta Interfax, afferma che «l’economia russa resiste abbastanza bene al colpo delle sanzioni». Dall’altro il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il quale chiudendo il suo intervento a distanza al World Economic Forum di Davos, è tornato a evocare un Piano Marshall per l’Ucraina, in riferimento al programma di ricostruzione per l’Europa dopo la Seconda guerra mondiale. Zelensky, però, ha parlato anche della necessità di «un corridoio del grano» per fare uscire dal paese le riserve alimentari necessarie a scongiurare una crisi alimentare globale. Sul piano diplomatico, il viceministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko, ha riferito di aver «ricevuto di recente» un piano di pace arrivato dall’Italia. «Lo stiamo valutando e renderemo note le sue valutazioni nei confronti della proposta dopo averla analizzata a fondo», ha spiegato al riguardo. «Accogliamo con favore qualunque iniziativa che possa aiutare a mettere fine a questa guerra. Ma mi faccia essere chiara su alcuni elementi sacri – è la posizione invece espressa dalla viceministra degli Esteri ucraina, Emine Dhzaparova, rispondendo ad una domanda sul piano italiano di pace durante un intervento alla sede della Fondazione Luigi Einaudi a Roma –: l’integrità territoriale e la sovranità non possono essere negoziabili. Siamo dunque pronti a discutere, ma consideriamo imprescindibili l’integrità territoriale e la sicurezza. Il mio popolo non è pronto a fare passi indietro quando si tratta di Crimea e di Donbass». Intanto il sergente russo Vadim Shishimarin è stato condannato all’ergastolo da un tribunale ucraino. Si è trattato del primo processo per crimini di guerra realizzato dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Il 21enne si era dichiarato colpevole di aver ucciso un 62enne disarmato nell’oblast di Sumy. Il Parlamento ucraino, infine, ha prorogato la legge marziale e la mobilitazione generale per altri 90 giorni, fino al 23 agosto. A dare l’annuncio è stato su Telegram il vicepresidente della Commissione per le finanze della Verkhovna Rada – il parlamemto ucraino appunto –, Yaroslav Zhelezniak.