Con la guerra in Ucraina, «sono in gioco i valori fondanti della nostra convivenza»

«Stiamo affrontando una stagione difficile, dolorosa, segnata prima dalla pandemia e poi dalla guerra nel cuore dell’Europa, che sta riproponendo quegli stessi orrori di cui l’Italia conserva ancora il ricordo e che mai avremmo immaginato che si ripresentassero nel nostro Continente». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolineando, in un intervento in occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci, a Palermo, che «ancora una volta sono in gioco valori fondanti della nostra convivenza». Secondo il capo dello Stato, «la violenza della prevaricazione pretende, nella nostra Europa, di sostituirsi alla forza del diritto. Con tragiche sofferenze per le popolazioni coinvolte e per quelle che, da remoto, patiranno le conseguenze del conflitto. Con grave pregiudizio per il sistema delle relazioni internazionali e per le prospettive di sviluppo delle condizioni dell’umanità». Con la fine dei combattimenti nell’acciaieria Azovstal, a Mariupol, il conflitto è entrato in una nuova fase, incerta quanto la precedente. Il leader della Lega, Matteo Salvini, continua a chiedere una svolta diplomatica, invitando a non rompere il dialogo con il presidente russo, Vladimir Putin: «Bisogna trattare con tutti quando c’è una guerra in corso. Bisogna fare il possibile e l’impossibile per fermare i morti, le armi e il conflitto. Occorre tornare a trattare e dialogare con tutti, con gli ucraini e con i russi», ha detto ieri, intervenendo durante la giornata conclusiva della scuola politica della Lega, occasione anche per lanciare una frecciatina all’Unione europea. «Non abbiamo bisogno della consulenza altrui saremo in grado di spendere e di investire bene i soldi prestati, perché ricordo in gran maggioranza non sono soldi regalati ma prestati», ha detto, annunciando che «se la richiesta della Ue è massacrare i lavoratori, le imprese e i risparmiatori italiani la risposta sarà no. Ogni consiglio è utile, ma poi siamo in grado di decidere da soli». In particolare, «se la Ue ci impone di aumentare la tassa sulla casa si attacca al tram». Su questo punto, il centrodestra non presenta defezioni: «Fratelli d’Italia continuerà la sua battaglia, in Parlamento e in ogni sede, per sventare questo ennesimo tentativo di aumentare le tasse. Giù le mani dalla casa degli italiani», ha dichiarato la leader di FdI, Giorgia Meloni.