Dopo questa tornata, sono ancora da assegnare circa 200 milioni di euro

Il decreto direttoriale del 9 maggio assegna risorse per oltre 1.250 milioni di euro, a fronte di una dotazione più ampia, sia della Missione 5 in generale, sia, soprattutto, dello stesso avviso 1/2022. L’avviso di febbraio prevede, infatti, uno stanziamento di 1.450 milioni di euro, per cui è anche possibile che, con un successivo decreto direttoriale, il ministero del lavoro intervenga nuovamente finanziando altri progetti rispetto a quelli già entrati in graduatoria. L’avviso 1/2022 è strutturato in maniera tale da assicurare ad ogni ambito territoriale sociale ammesso a finanziamento lo stesso importo per linea di intervento. Per la linea di sub-investimento legata al sostegno alle capacità genitoriali e alla prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini, l’importo massimo erogato è di 211.500 euro, mentre l’importo sale a 2.460.000 euro per la successiva linea di sub-investimento, quella relativa all’autonomia degli anziani non autosufficienti. In qualche caso, sono stati finanziamenti anche progetti con importi inferiori, in particolare nel Lazio, in Lombardia, in Piemonte, in Puglia e in Sicilia. La terza linea di sub-investimento, volta al rafforzamento dei servizi domiciliari per garantire la dimissione anticipata assistita e per prevenire l’ospedalizzazione, prevede l’erogazione di un importo massimo di 330mila euro. Molti ambiti territoriali hanno scelto di associarsi fra loro in questo caso. Per il rafforzamento dei servizi sociali e per la prevenzione del fenomeno del burn-out tra gli operatori sociali, sempre nel novero della prima linea di investimento, l’importo massimo erogato è di 210mila; anche in questo caso, si è spesso scelto di andare su progetti tendenti a coinvolgere più ambiti territoriali. Passando alla linea di investimento seconda, riferita ai percorsi di autonomia delle persone con disabilità, l’importo erogato è di 715mila euro. Sono state praticamente accolte tutte le richieste presentate, tranne una della Calabria, due rispettivamente dell’Emilia-Romagna, della Liguria e delle Marche e tre del Lazio. L’investimento 1.3, infine, guarda alla povertà estrema con due diverse tipologie di intervento. Nel primo caso, quello dell’housing first, l’importo massimo erogabile è di 710mila, mentre nel secondo, volto alla realizzazione di stazioni di posta, è di un milione e 90mila euro. I progetti di housing first idonei, ma non ammessi, sono 32; un poco di meno, 23 per la precisione, quelli non ammessi per l’altra linea di investimento, quella delle stazioni di posta, una sorta di punto di accoglienza e informazione.