Lombardia meglio di Campania e Sicilia, ma Liguria e Lazio battono tutti

L’obiettivo dichiarato di almeno il 40% delle risorse destinato alle regioni meridionali, Isole comprese, al momento non è stato raggiunto. Il primo avviso della Missione 5 sull’inclusione sociale ha assegnato risorse per circa 1.250 milioni di euro, a fronte di una dotazione iniziale di 1.450 milioni. Sommando gli stanziamenti per le regioni del Sud a quelli per la Sicilia e la Sardegna si arriva a poco meno di 395 milioni, vale a dire a circa il 31,5% del totale. Soltanto nel caso in cui i rimanenti 200 milioni venissero indirizzati da L’Aquila a scendere, allora si raggiungerebbe l’obiettivo di superare il 40%, seppure di poco (dello 0,9%). L’assegnazione delle risorse segue di molto la consistenza della popolazione residente e non tanto altri aspetti, ad iniziare dal riequilibrio del gap territoriale. L’analisi della dotazione pro-capite permette di apprezzare meglio questo passaggio. La media nazionale, considerando la popolazione residente all’inizio dell’anno in corso, è di 21,2 euro pro-capite. Lasciando fuori la Valle d’Aosta per la quale la media pro-capite ha poco senso (è di 51,9 euro, semplicemente perché, in fase di preparazione dell’avviso si è comunque specificato che ad essa sarebbe spettato un progetto finanziato per linea di intervento) e il Molise (28,2 euro), le regioni con benefici maggiori sono state la Liguria (26,2 euro) e il Lazio (26,1 euro per persona residente); subito dopo la Toscana (24,8 euro) e l’Abruzzo (24,2 euro). Più indietro le altre regioni, con la Lombardia (19,9 euro) meglio di Campania (19,5 euro) e Sicilia (17,4 euro), ma non di Calabria (20,4 euro), Puglia e Sardegna (entrambe a 20,7 euro). Ancora meglio è andata alla Toscana (24,8 euro) e all’Emilia-Romagna (23,7 euro). Poco sotto ai 20 euro pro-capite il Friuli Venezia Giulia e il Piemonte, mentre le Marche si spingono fino a 21,5 euro. Completano il quadro i 20,5 euro per persona della Basilicata, i 19,6 euro dell’Umbria e i 19,5 euro del Trentino Alto-Adige.

IMPATTO ASSOLUTO
In valori assoluti, la Lombardia, con 198,3 milioni di euro assegnati, è al primo posto, davanti al Lazio che si ferma a 149 milioni. Le due regioni messe insieme equivalgono all’88% delle risorse destinate alle regioni meridionali, Isole comprese. Sopra i 100 milioni di euro, anche la Campania (109,1 milioni) e l’Emilia-Romagna (105,1 milioni). In coda, la Valle d’Aosta (6,4 milioni), il Molise (8,2 milioni), la Basilicata (11,1 milioni) e l’Umbria (16,9 milioni); a conti fatti, con una popolazione residente molto vicina a quella della Calabria, cui vanno 37,7 milioni, mettono insieme 42,6 milioni. Fra le regioni maggiormente premiate, pur con tutte le avvertenze del caso (si veda l’articolo sugli stanziamenti pro-capite), anche la Toscana (91,1 milioni), il Veneto (88,7 milioni), la Sicilia (83,6 milioni) e la Puglia (81 milioni). Le altre regioni sono tutte molto staccate; nessuna supera infatti la soglia di 40 milioni, con la sola Liguria che ci si avvicina (39,5 milioni). A scendere incontriamo la Calabria (37,7 milioni), la Sardegna (32,7 milioni), le Marche (32,1 milioni), l’Abruzzo (30,9 milioni), il Friuli Venezia Giulia (23,9 milioni) e il Trentino Alto-Adige (21 milioni, di cui 9,9 alla provincia autonoma di Bolzano e 11,1 milioni alla provincia autonoma di Trento). Riepilogando, quindi, alle regioni del Nord sono destinati stanziamenti per 567,1 milioni, a quelle dell’Italia centrale risorse per 289,1 milioni e, infine, nel Mezzogiorno, Isole comprese, 394,5 milioni.