Salvini e Conte chiedono nuovamente di stoppare l’invio di armi al governo ucraino

«Per impedire che la crisi umanitaria si aggravi dobbiamo raggiungere prima possibile un cessate il fuoco e far ripartire i negoziati: è la posizione dell’Italia, dell’Unione europea e che ho condiviso con Biden». Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo nel corso dell’informativa sul conflitto scoppiato in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, al Senato. Pur assicurando il massimo impegno per una soluzione diplomatica – «L’Italia si muoverà con i partner europei e gli alleati per ogni possibilità di mediazione» –, il premier ha voluto precisare che «sarà l’Ucraina e non altri decidere quale pace accettare, una pace senza Ucraina non sarebbe accettabile». Niente pressioni esterne, dunque. Sulla necessità di proseguire nel sostegno al governo ucraino, è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: Se «un Paese più forte e più grande pretende con la violenza delle armi e con la forza di imporre le proprie scelte ad un Paese confinante molto meno grande e molto meno forte», non si possono «chiudere gli occhi» e serve «impegnarsi perché venga ripristinato il diritto internazionale», ha detto il capo dello Stato, intervenendo in occasione dell’ottocentesimo anniversario dell’Università di Padova e sottolineando che «la libertà non è divisibile, né socialmente né territorialmente, si ottiene pienamente soltanto se ne godono anche gli altri, si realizza insieme a quella degli altri. Non c’è libertà piena se gli altri ne sono privi». In che modo aiutare l’Ucraina? Non armandola, sostengono Lega e Movimento 5 stelle. Che hanno espresso qualche dubbio sull’utilità di ulteriori invii di armi al governo ucraino. «Qualcuno in quest’aula parla di inviare altre armi, io non ci sto», ha detto il leader leghista, Matteo Salvini, intervenendo in Senato. «Noi siamo assolutamente e orgogliosamente ancorati ai valori, ai diritti conquistati in Occidente, stiamo con la democrazia, mai con la guerra ma con i popoli e mai con gli aggressori», ha concluso. Sulla stessa linea, il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte – «Il governo non può continuare ad armarla» –, che pure assicura: «Non siamo qui per creare difficoltà al governo».