Fs punta alla crescita numerica e professionale del personale dipendente

Numeri di forte impatto che qualificano il piano industriale di Ferrovie: in 10 anni sono previsti investimenti per 190 miliardi di euro con 40mila assunzioni. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, pur con dei distinguo (la Ugl, ad esempio, ha parlato di «piano di grande prospettiva con qualche lacuna colmabile»), hanno accolto favorevolmente l’illustrazione del piano industriale di quello che, a tutti gli effetti, rappresenta oggi, nonostante i tagli di personale dei decenni scorsi, uno dei primi gruppi italiani. La portata degli investimenti è strettamente connessa all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, come ha ricordato lo stesso ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, evidenziando l’impatto sulla rigenerazione urbana e sul trasporto merci. Tornando al personale, le nuove immissioni non andranno semplicemente a compensare le uscite, in quanto è previsto un percorso di crescita che è sia numerico che professionale. Si parla infatti di valorizzazione delle competenze dei dipendenti del Gruppo Ferrovie e di formazione continua, anche per favorire l’acquisizione di nuove qualifiche professionali, in linea con il mondo del lavoro che cambia. Il piano industriale prevede, fra le altre cose, pure una maggiore integrazione fra le attività delle varie società del Gruppo con l’obiettivo di arrivare ad una maggiore efficienza.