Il Cremlino: «Non rafforzeranno sicurezza europea». Anche Pechino critica sull’ipotesi di adesione all’Alleanza atlantica

«Un errore con conseguenze di vasta portata e un cambio radicale dello scenario globale». Tanto varrebbe l’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato, secondo il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, citato dai media locali. Non una grande novità, semmai la conferma di come l’evolversi della situazione, già nelle prossime ore, potrebbe inasprire le relazioni tra Mosca e il blocco occidentale. Sebbene ci siano ostacoli da superare – in questi giorni di annunci si è registrata la posizione della Turchia, che si è messa di traverso all’ipotesi di Finlandia e Svezia nella Nato (a tale proposito Stoccolma invierà diplomatici in Turchia con l’obiettivo di superare le obiezioni di Ankara e trovare una soluzione) – il percorso può ormai dirsi segnato, come sembra confermare l’esercitazione in programma in Estonia che coinvolgerà, tra gli altri, entrambi i paesi non ancora membri dell’Alleanza atlantica. Al riguardo il Cremlino ribadisce che le decisioni di Svezia e Finlandia «non rafforzeranno» la sicurezza europea, mentre interessante è il punto di vista della Cina. Che ha definito, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, i piani degli aspiranti nuovi membri della Nato «uno sviluppo significativo». Pechino mantiene infatti una posizione critica verso l’allargamento a Est dell’Alleanza atlantica, preferendogli «un’architettura regionale equilibrata, efficace e sostenibile» con cui «sarà possibile raggiungere veramente la pace e la stabilità a lungo termine in Europa». Per quanto riguarda le notizie che giungono dal teatro di guerra ucraino, nelle ultime ore l’intelligence del Regno Unito ha osservato come l’offensiva russa stia perdendo slancio anche nel Donbass. Inoltre la Russia avrebbe perso «un terzo delle forze di combattimento di terra impegnate a febbraio», circostanza che, se confermata, dimostrerebbe le difficoltà incontrate da Mosca nel corso dell’operazione militare. Nella giornata di oggi il presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, ha incontrato a Mosca Vladimir Putin nell’ambito del vertice per l’anniversario dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (CSTO). Interrogato dai giornalisti sull’embargo al petrolio russo nel nuovo pacchetto di sanzioni UE contro Mosca, l’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, ha risposto che «faremo il massimo per sbloccare la situazione, ma non posso garantire che si arrivi ad un accordo perché le posizioni sono abbastanza forti: il mio ruolo non è di assegnare le colpe a qualcuno, ma di costruire il consenso».