Le previsione della Commissione Ue. Giù deficit e debito, inflazione al 5,9% nel 2022

«L’economia italiana ha avuto una buona navigazione nel prolungamento della pandemia di Covid-19 nel 2021, quando il prodotto reale ha avuto un rimbalzo del 6,6%. Tuttavia, l’aumento dei prezzi e le strozzature dell’offerta hanno iniziato a pesare sull’attività industriale nella seconda metà del 2021, mentre i prezzi dell’energia in rapido aumento hanno intaccato il potere d’acquisto delle famiglie», così la Commissione europea nelle previsioni economiche di primavera, illustrate oggi a Bruxelles, nelle quali l’ufficio statistico ha limato notevolmente le stime per l’anno in corso e per il prossimo. Per l’Italia, infatti, la Commissione prevede una crescita del 2,4% nel 2022, contro il +4,3% previsto in autunno, e un +1,9% per il 2023, contro il 2,3% delle precedenti previsioni. «Il PIL reale – spiegano i tecnici – ha subito una contrazione nel primo trimestre del 2022 e le prospettive a breve termine rimangono modeste, poiché le ripercussioni economiche dell’aggressione dell’esercito russo contro l’Ucraina hanno inciso negativamente sul sentimento economico e hanno aggravato gli ostacoli all’espansione esistenti». Secondo le stime «l’economia dovrebbe tornare a un percorso di espansione più sostenuto il prossimo anno, grazie agli investimenti finanziati dal Fondo europeo di Ripresa e Resilienza». Previsto il calo il deficit, che dopo il 7,2% del 2021 dovrebbe scendere al 5,5% quest’anno e al 4,3% il prossimo, mentre il debito dovrebbe attestarsi al 147,9% nel 2022 e al 146,8% nel 2023, dal 150,8% dello scorso anno. In rialzo invece le stime sull’inflazione, sia in Italia che in Europa, al 5,9% e al 6,1%.