Accolto così il ricorso presentato dalla Commissione Ue

La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha dichiarato l’inadempimento dell’Italia per il mancato rispetto, «sistematico e continuativo», del valore limite annuale fissato per il biossido d’azoto in varie zone concernente la qualità dell’aria, e per la mancata adozione, a partire dall’11 giugno 2011, di misure atte a garantire il rispetto nelle stesse zone dei valori limite di NO2. Accolto così il ricorso presentato dalla Commissione europea, che si era rivolta alla Corte nel luglio 2019, dopo aver accertato alcune infrazioni da parte dell’Italia alla direttiva del 2008 sulla qualità dell’aria (2008/50/Ce). Nella sentenza, la Corte spiega che l’Italia ha violato gli obblighi tra le zone citate, negli agglomerati di Torino, Brescia, Milano, Bergamo, Genova, Roma e Firenze.