Il leader della Lega chiede di arrivare «subito» alla «pace», perché «è vitale»

«Conto che sul tavolo del presidente Biden arrivi una richiesta di pace e non di armi». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, nel giorno dell’incontro tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, alla Casa Bianca. «Visto il costo delle bollette di luce e gas, non possiamo più permetterci altri mesi di guerra», ha aggiunto, sottolineando che «arrivare la pace subito è vitale». La posizione leghista – smorzare gli aiuti militari al governo ucraino, favorendo una soluzione diplomatica – ricalca quella del Movimento 5 Stelle, in contraddizione rispetto alla linea governativa dettata dal premier. Ciò non rappresenta un rischio per la tenuta dell’esecutivo, ha assicurato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, a margine di un incontro promosso dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: «È normale che vi sia un forte confronto sui temi al centro dell’opinione pubblica e dei fatti mondiali, come gli effetti della guerra in Ucraina», ha detto. «Vedo un confronto continuo e non vedo problemi di tenuta per il Governo, anzi una maggioranza così larga permette di affrontare temi così divisivi cercando una soluzione condivisa per il Paese», ha aggiunto, difendendo poi la posizione del M5s sul conflitto russo-ucraino: «Il M5s ha messo al centro il tema della pace perché crediamo debba esserci un’escalation democratica e non di armi, rispettando l’articolo 51 della carta dell’Onu sulla legittima difesa, ecco perché lavoriamo per un confronto diplomatico che porti alla pace come punto di arrivo». Negli ultimi giorni, però, alcune dichiarazioni rilasciate dagli esponenti di vertice del Partito democratico – Enrico Letta, Graziano Delrio – testimoniano un avvicinamento alle posizioni di Lega e M5s. «Questa è una notizia, dopo gli atteggiamenti irritati e infastiditi con cui hanno reagito nelle scorse settimane alla nostra posizione», ha commentato il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, intervenendo nel corso di un’intervista al “Foglio”.