Casini promuove l’idea: una o due possibilità a squadra

Il campionato in corso è stato quello con più casi “Var” discussi da quando la tecnologia è stata introdotta nella Serie A. Numerose le polemiche da inizio stagione da parte di tutti i club, secondo i quali, le scelte hanno condizionato l’andamento della classifica. In lotta scudetto, il Milan contesta ancora il gol annullato a Messias nella gara contro lo Spezia e soprattutto il rigore dell’Inter contro il Torino che ha regalato ai nerazzurri tre punti importanti. In ottica europea, la Roma lamenta e ha lamentato tante volte errori sfavorevoli, come ad esempio il rigore di ieri sera concesso alla Fiorentina (il contatto c’è), più volte contestato da Mourinho nel post-partita. Ma le polemiche non mancano neanche per quanto riguarda la lotta salvezza, dove il Venezia sembrerebbe quella meno penalizzata dalle sviste arbitrali mentre il Genoa quella più colpita. Ma proprio dopo il caos creato quest’anno, la Lega di Serie A, insieme all’Associazione italiani arbitri, stanno discutendo sull’opportunità di introdurre il Var a chiamata. Al momento è solo un’ipotesi sul tavolo che però è piaciuta tanto ai presidenti e anche all’AIA, come annunciato anche dal presidente di Lega, Lorenzo Casini, nel corso della trasmissione ‘La Politica nel Pallone’, che ha sottolineato la sua volontà di apportare modifiche sull’utilizzo del Var. «L’idea è quella di dare la possibilità, anche solo una volta o due, alle squadre di rivedere una determinata azione. Sarebbe un segnale di apertura che non dovrebbe creare complicazioni all’andamento della partita», ha detto il numero uno della Serie A. Insomma, il calcio italiano vuole allontanare tutte le polemiche che si sono create quest’anno e sta pensando ad un nuovo metodo per farlo e l’apertura del Var, così come succede nel tennis o nella pallavolo, potrebbe essere una soluzione.