La Nota mensile dell’Istat, il contributo negativo della domanda estera pesa sul PIL

Secondo le stime preliminari dell’Istat, nell’arco del primo trimestre il Prodotto Interno Lordo italiano ha registrato una diminuzione dello 0,2%, riflettendo soprattutto la contrazione che ha interessato il valore aggiunto del settore dei servizi, mentre quello dell’industria ha riportato una variazione nulla e quello dell’agricoltura un aumento. Per quanto riguarda la domanda, un contributo positivo è giunto dalla componente nazionale, a cui si è contrapposto l’apporto negativo dato da quella estera netta. È quanto emerge dalla Nota mensile dell’Istituto nazionale di statistica sull’andamento dell’economia italiana, in cui i tecnici spiegano che «l’incertezza sull’evoluzione dell’economica italiana rimane elevata. Nella dettaglio della Nota, l’istituto di statistica ricorda poi che a febbraio le esportazioni sono aumentate dell’1,6% su base congiunturale e del 222,7% su base tendenziale, a fronte del +5,6% mensile e del +44,6% delle esportazioni. Di conseguenza il saldo commerciale si attestato in territorio negativo, influenzato soprattutto dalla componente energetica. «Il disavanzo energetico – spiega infatti l’Istat – si è ulteriormente ampliato (oltre 7 miliardi di euro a febbraio, era inferiore ai 3 miliardi a febbraio 2021) mentre il saldo commerciale al netto dei prodotti energetici è stato ampliamente positivo (più di 5 miliardi) anche se inferiore a quello osservato l’anno precedente». Sul fronte dell’inflazione, ad aprile le rilevazioni hanno mostrato la prima decelerazione, «interrompendo la fase di progressivi aumenti in corso da nove mesi».