L’agenda degli interventi da mettere in campo per rispondere ai desideri dei lavoratori

Passare dai numeri, che permettono di analizzare e comprendere la realtà, alle proposte concrete. L’ultimo capitolo del Rapporto Censis-Ugl prova a dettare una agenda delle cose che contano con il preciso intento di ricreare quel filo che lega il lavoro alle persone. Nell’agenda delle cose che contano si trova, in primo luogo, il territorio, sacrificato in passato sull’altare delle grandi dinamiche globali. «Anche nel mondo del lavoro – si legge -, l’eccesso di verticalità ha finito per comprimere le esigenze locali, territoriali, con un danno netto per le comunità», per cui è fondamentale che il territorio torni a contare. L’agenda dovrebbe poi poggiare sull’estensione delle tutele a tutte le persone, tutele non da intendersi in astratto, ma tradotte in un percorso di formazione continua per adattarsi al cambiamento e nella definizione di un sistema di welfare personalizzato, poggiante su un sostegno al reddito, ma anche su nuove opportunità di crescita. Un terzo punto dell’agenda guarda al di fuori dei confini nazionali: serve un freno alla concorrenza sleale nei mercati globali, attraverso l’introduzione di standard sociali e sanitari a bilanciare il costo del lavoro. Nell’agenda delle cose che contano vi è anche una azione sul versante del potere d’acquisto di stipendi e pensioni e del benessere delle persone e l’estensione della buona contrattazione ai vari livelli. L’agenda letta dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici è anche un mettere insieme dei desideri. I lavoratori e le lavoratrici vorrebbero «dinamiche retributive più robuste», «sistemi di formazione diffusa, di facile accesso», un contrasto efficace alla concorrenza sleale, «maggior rispetto e riconoscimento sul piano sociale, istituzionale e anche culturale del contributo essenziale che lavoro e lavoratori danno allo sviluppo delle aziende, dell’economia e del benessere collettivo», sistemi di tutele appropriati, tenendo conto delle diverse articolazioni nel mondo del lavoro nel nuovo Millennio.