Il 1° maggio a Bruxelles, con l’Ugl anche i rappresentanti sindacali di tanti altri Paesi

Il 1° maggio del 2022 sarà ricordato per la capacità della nostra Organizzazione sindacale di calamitare l’attenzione dei lavoratori e delle lavoratrici, dettando, di fatto, l’agenda delle cose da fare. Alla vigilia della Festa dei lavoratori, Censis e Unione Generale del Lavoro hanno presentato un Rapporto sul mondo del lavoro, che sintetizziamo nelle pagine che seguono, che ha trovato un enorme riscontro su tutti gli organi di comunicazione. Giornali, web, televisioni, in tanti hanno pubblicato e commentato i principali contenuti di questo studio; tanti altri hanno continuano a farlo anche nei giorni seguenti, perché il pregio di questo Rapporto è quello di aver saputo cogliere bene le contraddizioni che si nascondono nelle pieghe del nostro mondo del lavoro. La pandemia da Covid-19 ha amplificato condizioni e situazioni già esistenti, contribuendo così ad alimentare quella crescente distanza fra lavoro e lavoratori, i quali oggi osservano con disincanto quello che succede intorno a loro. Cresce l’insoddisfazione sia sul versante delle retribuzioni che per quanto attiene alla realizzazione stessa della persona. Siccome, però, noi siamo parte sociale attiva e presente a tutti i tavoli di confronto, non possiamo e non vogliamo fermarci alla semplice analisi della realtà. Ecco, quindi, il senso di quello che è successo il 1° maggio. Una nostra delegazione, accompagnata da alcuni dei nostri amici sindacalisti, dall’Ungheria alla Spagna, dall’Albania alla Romania, arrivando fino al Regno unito, si è presentata davanti ai palazzi del potere europeo, a Bruxelles, per far sentire la voce dei lavoratori e delle lavoratrici. Questo perché si è ancora in tempo per cambiare la Storia.