di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale UGL

Il prossimo futuro economico-sociale in Europa non promette niente di buono; i dati della Germania, motore industriale del Vecchio Continente, sono allarmanti: a marzo la produzione è crollata del 3,9%, andando oltre le previsioni degli analisti, che si aspettavano un rallentamento, ma non di tale entità. Un calo che ha riguardato soprattutto i beni strumentali, con un decremento del 6,6% su base mensile, a significare la prudenza per non dire la sfiducia delle imprese, che hanno deciso di investire meno. Più contenuto quello nella produzione dei beni intermedi, -3,8%, e di consumo, con un -1,5%. A causare questa situazione due fattori: la recrudescenza della pandemia da Covid-19 in Cina, che ha interrotto la catena degli approvvigionamenti, e, naturalmente, le conseguenze economiche della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia. Calo della produzione, sfiducia e contraccolpi sul fronte occupazionale. Dobbiamo, in Europa, ma dal nostro punto di vista innanzitutto in Italia, correre ai ripari prima che sia tardi, impostando politiche adeguate per reagire alle nuove sfide salvaguardando un sistema che già era in difficoltà nel post-pandemia, per individuare misure da attivare in modo tempestivo. Serrando le fila del dialogo sociale e cooperando tutti, governo, parlamento, sindacati, imprese, pur avendo ognuno la propria visione, in modo collaborativo, aperto all’ascolto, finalizzato al bene comune, ora più che mai. Con l’occasione affrontando anche gli annosi problemi che gravano da anni sul mondo del lavoro italiano e la cui risoluzione non può più aspettare, uno per tutti il dramma della sicurezza sul lavoro con la tragica conta quotidiana delle morti bianche. Per questo apprezziamo l’iniziativa annunciata dal leader della Lega, che si è detto pronto ad organizzare un incontro con il ministro del Lavoro Orlando ed un vertice con i sindacati, Ugl, Cgil, Cisl e Uil, per valutare strategie comuni. È il momento, già lo dicevamo ai tempi più duri del Covid, ma ora è ancor più vero a causa della situazione internazionale, di superare gli steccati e riscoprire un senso di unità nazionale, perché gli italiani, le famiglie, le imprese, i lavoratori, hanno bisogno di risposte capaci di infondere fiducia e tranquillità nel futuro. L’intenzione di Salvini sarebbe quella di rilanciare l’idea dei voucher, trovando una formula in grado di soddisfare le esigenze delle imprese con le tutele dei lavoratori, anche per combattere il lavoro irregolare, e affrontare il tema, urgentissimo e la cronaca lo conferma, della salute e sicurezza sul lavoro. Due argomenti da cui iniziare un percorso di riforme utili al Paese. Noi siamo, come sempre, disponibili al confronto, nell’auspicio che si concretizzino, con la partecipazione di tutti, questo ed altri momenti di dialogo, più che mai necessari in questo momento storico.