Le imprese faticano a trovare profili professionali adeguati alle loro esigenze

Più che di calo si potrebbe parlare di assestamento. Nonostante le forti tensioni internazionali, che hanno riflessi molto negativi sull’andamento dei prezzi delle materie prime e dei carburanti e sui flussi turistici e commerciali, il bollettino del sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal prevede 444mila assunzioni nel mese di maggio. Una leggera contrazione rispetto alla precedente rilevazione che diventa però molto più consistente se paragonata a quella dello stesso periodo dello scorso anno. La cosa non deve sorprendere più di tanto, in quanto maggio 2021 aveva segnato una ripresa delle attività dopo le chiusure diffuse di marzo-aprile per le misure di contenimento della pandemia. Ad andare in sofferenza sono soprattutto alcuni settori, come le costruzioni e l’industria manifatturiera, mentre altri, come i servizi, segnano una crescita superiore al 31% su base annua. Rimane il dato della difficoltà delle imprese nel trovare profili professionali adeguati: parliamo di quasi 4 imprese su 10. Uno scenario che preoccupa i sindacati e che è emerso anche in occasione dell’ultimo incontro con il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, il quale aveva promesso a Cgil, Cisl, Uil, Ugl e alle parti sociali una attenta valutazione della riforma degli ammortizzatori sociali, in particolare sul versante delle politiche attive, della formazione e della riqualificazione.