Nel residenziale registrato un +34% sul 2020. Ma si intravedono segnali di rallentamento: PMI da 62,9 punti a 59

Nel corso del 2021 il settore immobiliare ha registrato forti aumenti, non solo se confrontando l’andamento con il 2020, ma anche allargando il paragone al trend del 2019. È quanto emerge dall’Osservatorio Immobiliare Nazionale Fiaip, realizzato in collaborazione con Enea (l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ed I-Com (Istituto Italiano per la Competitività). Nel residenziale, si legge nel Rapporto, le compravendite sono salite a 750mila, aumentando del 34% rispetto al 2020 e del 24% rispetto al 2019, toccando così il livello massimo degli ultimi 15 anni. In crescita anche i valori di mercato, del 3% rispetto allo scorso anno. In forte crescita anche il mercato delle secondo case, per le quali le compravendite sono cresciute del 52% sul 2020 e del 36% sul 2019, a 190mila unità compravendute. In aumento anche le operazioni per gli immobili ad uso diverso da quello abitativo, come i capannoni, i negozi e gli uffici. Per quanto riguarda invece il settore edile nel suo complesso, ad aprile – secondo l’Indice PMI di S&P Global – il livello di attività si è mantenuto su valori espansivi, mostrando però alcuni segnali di rallentamento. L’indice si è attestato infatti a 59 punti dai 62,9 del mese precedente, soffrendo soprattutto la contrazione dell’indice relativo all’ingegneria civile, mentre l’edilizia residenziale ha continuato a guidare l’espansione, seguita dall’edilizia non residenziale. Come per altri settori dell’economia italiana, anche nell’edilizia sul sentiment dei principali attori pesano fattori come la guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione, il caro-energia e la carenza di materiali.