Rapporto sull’invecchiamento Inapp: gli over 60 più occupati e meno poveri

Le persone nate tra il dopoguerra e la metà degli anni sessanta, tra il ‘45 ed il ‘65, sono i cosiddetti “baby boomers”. In base al Rapporto nazionale sull’attuazione del Piano di azione internazionale di Madrid sull’invecchiamento, realizzato dall’Inapp, si tratta di una generazione che si trova in condizioni economico-sociali migliori rispetto alle precedenti: maggior tasso di occupazione (+11%), più autonomia e indipendenza (+3,3%), migliore di salute (+9,1%), minore rischio di povertà(-7,4%). Anzi, attualmente questa generazione è più integrata non solo in rapporto a quelle più anziane, ma anche al confronto di quelle più giovani, rimanendo punto di riferimento principale per il cosiddetto sistema di welfare “informale”, sia in termini di contributo al reddito familiare che di cura di minori e non autosufficienti. Altro dato interessante è quello demografico: l’Italia, anche dopo la pandemia che ha colpito duramente il Paese, resta lo Stato membro dell’Europa a 27 con la più alta percentuale di over-65, che rappresentano il 23,5% del totale degli italiani, mentre gli ultraottantenni sono il 7,6%. Continua anche il processo di invecchiamento della popolazione, con un’età media in Italia di 46 anni. Nel mondo del lavoro, la presenza degli over-50 sul totale degli occupati è cresciuto dal 21,6% del 2002 al 38,5% del 2020, così come è cresciuta la quota di over-45 sul totale dei disoccupati, a seguito delle riforme del sistema pensionistico e dei contratti di lavoro.