«L’attentato alla libertà e indipendenza di un Paese immaginavamo appartenessero a un passato remoto»

«Le devastazioni di luoghi nel cuore dell’Europa, le vite spezzate, l’attentato recato alla libertà e indipendenza di un Paese, immaginavamo appartenessero a un passato remoto. Siamo a fianco delle ragioni del popolo ucraino e, mentre è in gioco il destino dell’Europa, appare più che mai necessario avere il coraggio di guardare al futuro, di immaginare come la cultura possa costituire un veicolo di pace». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo in occasione della riunione del Cotec, un forum sull’integrazione europea con la partecipazione dei capi di Stato di Spagna, Portogallo e, appunto, Italia. Mattarella ha ribadito la linea italiana – sostegno economico e militare al governo ucraino e pieno appoggio alle sanzioni imposte al Cremlino (a breve arriverà un sesto pacchetto più duro dei precedenti: si veda il Primo piano) –, lo stesso ha fatto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che oggi ha ricevuto il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, a palazzo Chigi. Entrambi hanno condannato duramente l’invasione russa dell’Ucraina, iniziata ormai oltre 60 giorni fa. «Continuiamo ad aiutare l’Ucraina e a esercitare pressione sulla Russia, perché cessi immediatamente le ostilità», ha detto il premier.