Quella compresa tra i 10 e i 13 anni è la fascia più a rischio

Casi di pedopornografia online in aumento, nel 2021. A denunciarlo è il rapporto “L’abuso sessuale online in danno dei minori”, curato dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online del Servizio di Polizia Postale con la collaborazione di Save the Children e diffuso alla vigilia della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. Lo scorso anno, i casi affrontati dagli agenti della Postale sono stati 5.316, pari al 47% in più rispetto al 2020. Ad aumentare è stato anche il numero dei minori adescati su internet da adulti abusanti: sono stati 531, riferisce il rapporto, sottolineando che la fascia più a rischio è quella compresa tra i 10 e 13 anni. Tuttavia preoccupano anche i casi registrati tra i più piccoli (0-9 anni), sempre più connessi a giochi di ruolo e videogiochi online. Osservando le vittime, non si registrano sostanziali differenze tra maschi e femmine. Generalmente i bambini e i ragazzi che usano la rete, sembrano essere più esposti al rischio di adescamento quando utilizzano i social network e la messaggistica (ricordiamo che le norme che regolano le attività delle piattaforme social – Instagram, Facebook, Twitter, TikTok…– vietano l’accesso ai minori di 13 anni). Nel 2021, i pedofili o groomer – termine che indica gli adulti adescatori interessati a minori –, che hanno utilizzato la rete per entrare in contatto con minori, sono stati 208, pari al 15% del numero complessivo degli indagati per lo scambio di materiale pedopornografico (1.421 adulti).