Commissione Ue annuncia «stop al petrolio di Mosca», ma Stati chiedono più tempo

Impennata dei prezzi petroliferi, dopo l’annuncio della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, durante il dibattito alla plenaria del Parlamento europeo, riunito a Strasburgo. La Commissione Ue si è mostrata determinata stamattina nel voler decidere lo stop all’import di greggio e agli acquisti di tutti i prodotti petroliferi dalla Russia.
L’atteso sesto di pacchetto di sanzioni – approvato dalla Commissione Ue tramite procedura scritta, e all’unanimità dai membri del Collegio dei commissari, all’esame degli ambasciatori degli Stati membri nell’Ue – contiene anche l’esclusione di Sberbank («la più grande banca della Russia»), insieme ad altre due, dal sistema Swift e l’inserimento nella lista dei sanzionati di nuovi soggetti, come gli ufficiali considerati responsabili dei massacri civili a Bucha e dell’assedio «disumano» della città di Mariupol. Nel pomeriggio, secondo quanto riferito alla stampa da alcune fonti europee, gli Stati membri hanno chiesto più tempo per esaminare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia.
L’idea della Commissione sarebbe quella di «un embargo totale di importazione su tutto il petrolio russo, marittimo e da oleodotto, greggio e raffinato», ma «graduale» e «ordinato, in modo da consentire a noi e ai nostri partner di garantire rotte di approvvigionamento alternative e ridurre al minimo l’impatto sui mercati globali». Entro sei mesi dovrebbe essere eliminato il greggio ed entro un anno i prodotti raffinati. Si punta anche a togliere lo spazio Ue a tre grandi emittenti statali russe, perché «abbiamo identificato questi canali tv come portavoce, che amplificano in modo aggressivo le bugie e la propaganda di Putin». Annunciato, infine, anche il divieto per le società russe di servirsi di consulenze di contabili, consulenti e spin-doctor dall’Europa.
L’intenzione di von der Leyen è anche quella di fornire sostegni economici a breve termine e a lungo termine per la ricostruzione dell’Ucraina, proponendo «un ambizioso pacchetto di ripresa» e ipotizzando un sistema simile a quello del Pnrr, in vista anche di un allineamento con l’Ue in tema di corruzione, di diritto e di capacità produttiva dell’Ucraina. Secondo le previsioni Ue, il Pil ucraino dovrebbe scendere dal 30% al 50% solo quest’anno, quindi «dobbiamo sostenerli, ma non possiamo farcela da soli», accogliendo così con favore l’annunciato sostegno degli Usa al bilancio ucraino.
Infine, la Commissione europea avrebbe proposto di sanzionare il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill, secondo un documento visionato oggi dall’Afp e riportato dall’agenzia Ansa. Il patriarca dovrebbe essere compreso tra le 58 personalità da sanzionare, tra cui molti soldati russi, ma anche moglie e figli del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.