Restano valide anche le intese settoriali e aziendali sottoscritte nel tempo

D’accordo, seppure con qualche distinguo, per il prolungamento della validità del Protocollo condiviso con funzione di contrasto al Covid-19 nei luoghi di lavoro. Le parti sociali, in videoconferenza con le segreterie dei ministri Andrea Orlando (lavoro e politiche sociali), Roberto Speranza (salute) e Giancarlo Giorgetti (sviluppo economico), proseguendo nella linea prudenziale già evidenziata ad inizio aprile, hanno di fatto confermato il percorso già tracciato il 6 del mese scorso. Il Protocollo nazionale è quindi destinato a restare in vigore almeno fino al 30 giugno come pure tutte le altre intese settoriali e aziendali nella sua versione attuale, salvo, naturalmente, gli aspetti ormai superati. Prima di questa data, però, è prevista una nuova convocazione, verosimilmente intorno al 15 giugno, per una verifica puntuale dei contenuti. Per Confindustria, il protocollo rimane valido per la sua capacità di aggiornamento “tempo per tempo”. Confcommercio ha centrato l’attenzione sulla questione della responsabilità del datore di lavoro. Per la Cgil, il protocollo è da mantenere in tutte le sue parti, mentre la Cisl ha evidenziato la necessità di utilizzo della mascherina in presenza nei casi di promiscuità. Per la Uil, è da salvaguardare il ruolo dei Comitati aziendali; secondo la Ugl sono da valorizzare gli elementi innovativi emersi in questi due anni di pandemia sul versante dell’organizzazione del lavoro.