Prosegue la mediazione turca, oggi colloquio telefonico tra Erdogan e il presidente russo. Bundestag approva invio armi pesanti a Kiev

«Porteremo avanti tutti gli obiettivi in Ucraina. Se qualcuno dall’esterno intende interferire, deve sapere che ci sarà una risposta e sarà rapida. Abbiamo strumenti che nessuno ha e li utilizzeremo, se necessario. Voglio che tutti lo sappiano». Parlando a San Pietroburgo, il presidente russo Vladimir Putin è tornato a minacciare l’Occidente nell’ambito della guerra in Ucraina. Per quanto le mediazioni e la via diplomatica resti l’auspicio di tutti, nelle ultime ore si è osservato un inasprimento dei toni. Secondo il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, le parole di Putin sulla possibile «risposta fulminea» vanno prese «sul serio», ma «non devono allarmare troppo». «La Nato – ha osservato – lo prende incredibilmente sul serio e noi dobbiamo prenderlo seriamente, ma senza farci intimidire nell’impegno a difendere l’Ucraina dalla sua brutalità». Certo è che l’invio di armi a Kiev rappresenta un motivo di scontro con Mosca. Oggi il Bundestag tedesco ha approvato la consegna delle armi pesanti all’Ucraina. Una mossa che a detta del vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Dmitry Medvedev, ricorda le azioni dei «loro predecessori, che nel secolo scorso sedevano nel parlamento tedesco sotto un nome diverso» e questo «finirà tristemente». Ad ogni modo anche il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha osservato, citato dalla Tass, che l’invio di armi in Ucraina e in altri paesi costituisce «una minaccia per la sicurezza dell’Europa». Eppure uno spiraglio arriva dalla mediazione turca dopo il colloquio telefonico di oggi tra Putin e Recep Tayyip Erdogan, con quest’ultimo che ha assicurato gli sforzi per il raggiungimento della pace. Intanto, ha fatto sapere il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, intervenendo al Forum della gioventù, «la Nato è pronta a sostenere l’Ucraina per anni nella guerra contro la Russia, anche aiutando Kiev a passare dalle vecchie armi dell’era sovietica alle moderne attrezzature militari occidentali». Quanto all’Alleanza atlantica, aveva affermato in precedenza in conferenza stampa con la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, «se Svezia e Finlandia decidono di entrare nella Nato saranno accolte a braccia aperte».