Stamattina le lavoratrici e i lavoratori di Covisian e Almaviva Palermo della Commessa Ita hanno occupato la sede Covisian di Palermo in via Ugo La Malfa. È questa la terza manifestazione in una settimana. Tutto nasce dal ripensamento, risalente a febbraio, di Covisian in merito alle condizioni del contratto di fornitura del servizio di call center, per il quale aveva vinto l’appalto, e più recentemente dal disinteressamento di Ita, che non si è presentata al tavolo convocato dal ministero del Lavoro, lo scorso 20 aprile, per chiarire la situazione.
Oggi circa 50 lavoratori hanno occupato la sede Covisian di Palermo, società subentrata ad Almaviva nella commessa Ita, ma a rischio sono 543 posti di lavoro, così ripartiti: 221 di Covisian assunti circa sei mesi fa, che in assenza di un intervento decisivo potrebbero rimanere a casa dopo il 30 aprile, e i 322 di Almaviva in cassa integrazione. È mancato soprattutto il rispetto della clausola sociale siglata il 21 ottobre 2021, quella cioè che regolamenta le condizioni di passaggio di lavoratori coinvolti nei cambi di appalto, e per questo l’assenza di Ita dal tavolo indetto dal ministero del Lavoro pesa ancora di più. Il peggio è che, secondo fonti sindacali, Ita, società peraltro partecipata dallo Stato al 100%, ha inviato una lettera annunciando di aver proceduto all’assunzione diretta di 150 persone per il proprio call center interno, mentre Almaviva l’avvio della procedura di licenziamento per i lavoratori che dovevano essere assorbiti da Covisian in cassaintegrazione. Sindacati e partiti hanno bollato come un segnale di «disprezzo» sia nei confronti delle istituzioni sia dei contratti nazionali l’atteggiamento di Ita. I lavoratori sono intenzionati a proseguire la protesta fino a quando il tavolo attualmente sospeso non ripartirà.