ABROGAZIONI ESPLICITE
Le norme come riviste dal progetto di legge unificato renderebbero inutile, almeno nell’idea del Parlamento, l’articolo 21 della legge 81/2017 che dovrebbe quindi essere abrogato. Si tratta dell’articolo relativo al potere di controllo e disciplinare, vale a dire le norme da seguire nel lavoro all’esterno dei locali aziendali e l’individuazione delle condotte che danno luogo all’applicazione delle sanzioni disciplinari. Verrebbe abrogato anche il comma 1-ter dell’articolo 2 del decreto-legge 30/2021, il quale richiama esplicitamente il diritto alla disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche. Il diritto alla disconnessione, come visto, è disciplinato dall’articolo 4.

LE RISORSE
Il sistema dovrebbe poggiare su risorse quantificate in 80 milioni di euro a decorrere dal 2022. Tali risorse sono destinate, per effetto dell’articolo 10, a confluire in un apposito contenitore, il Fondo per la promozione del lavoro agile, la cui competenza è in capo al ministero del lavoro e delle politiche sociali. Al momento, per ovvie ragioni, non si tratterebbero di risorse nuove, ma di stanziamenti già disponibili nel Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, di cui all’articolo 18, comma 1, lettera a), del decreto-legge 185/2008. Si chiarisce, a scanso di equivoci, che il fondo opera per la promozione del lavoro agile anche dopo il termine dello stato di emergenza conseguente al Covid-19.